Se in famiglia ci sono spesso contrasti, rivalità e tensioni dettate da piccoli scontri quotidiani e dalla difficoltà della convivenza, quando si tratta di sostegno nei momenti difficili della vita ogni ostilità lascia il posto ad una solidarietà e ad effetti benefici, anche indiretti, senza paragoni. Ed è quanto avviene ad esempio con disturbi che riguardano la sfera psicologica dell’individuo: le paure, l’ansia, la depressione, il peso della solitudine.
Stando ad un recente studio realizzato da un’équipe di ricercatori della Brigham University (USA) avere un fratello o una sorella equivarrebbe ad una sorta di schermo protettivo contro sindromi depressive ed altri malesseri psicologici. Nello specifico i fratelli riescono a proteggere l’altro da sentimenti negativi come la solitudine e la paura, mentre le sorelle, durante la fase adolescenziale, che sappiamo essere molto critica, terrebbero lontana la depressione.
I ricercatori, che hanno pubblicato i dati della loro analisi sulla rivista di divulgazione scientifica Journal of Family Psychology, hanno monitorato un campione composto da 395 famiglie con più di un figlio. Requisito per l’inclusione nello studio era che almeno uno dei figli avesse un’età compresa tra i 10 ed i 14 anni.
I risultati sono stati più che positivi: a prescindere dalla differenza d’età esistente tra fratelli e sorelle e dal sesso, non essere figlio unico, ma poter contare su un fratello piuttosto che su una sorella, avrebbe un effetto protettivo. Sembra la scoperta dell’acqua calda, in realtà è bene sottolinearlo, soprattutto oggi che è sempre più frequente, per motivi economici soprattutto, che le coppie si fermino ad un solo figlio, venendo così a mancare quella figura di supporto alla pari che per gli studiosi è forse anche più influente di quella dei genitori. I bambini coinvolti nello studio avevano infatti appreso i sentimenti di generosità o di bontà spesso più dai fratelli che dai genitori.
Come anticipavamo, se avere un fratello maschio stimola il sentirsi protetti, la sorella femmina ha invece un effetto antidepressivo, perché spinge ad aprirsi e a comunicare di più in fasi come l’adolescenza, e a non reprimere le emozioni negative.
[Fonte: Agi Salute]