La definizione di herpes include diverse forme di patologie cutanee le cui cause però sono diverse tra loro. Herpes simplex e herpes gestationis, per esempio, non vengono determinate dagli stessi fattori ed è importante conoscere le differenze per affrontare il problema in modo consapevole.
La differenza sostanziale sta nel fatto che alcuni tipi di herpes (simplex, per esempio) sono di origine virale mentre altre (gestationis) hanno cause autoimmunitarie. Esiste poi anche un tipo di herpes detta circinatus che viene invece determinata da un fungo.
L’herpes simplex (nota anche come sfogo di febbre) è certamente una delle più frequenti patologie di origine virale. In generale questa infezione si trasmette per contatto diretto (anche se esistono casi in cui il neonato può contagiarsi durante il passaggio nel canale del parto). Questo disturbo è dovuto a due virus della famiglia delle Alphaherpesvirinae: herpes virus 1 (HSV-1) e herpes virus 2 (HSV-2). Può colpire qualsiasi distretto cutaneo o mucoso (principalmente labbra, mucosa orale, i bordi delle narici, genitali). Generalmente tende a scomparire nel giro di una settimana ma questo disturbo presenta un alto rischio di recidiva (ovvero di ritorno del problema). Le recidive sono favorite da alcune particolari situazioni: un episodio febbrile, una intensa esposizione al sole oppure stress che abbassa notevolmente le difese immunitarie. È possibile prevenire e curare l’herpes labiale con prodotti specifici, proteggendosi dal sole.
L’herpes gestationis, come già accennato, è invece di origine autoimmunitaria. Colpisce le donne in gravidanza ma è una evenienza piuttosto rara: si parla di un caso ogni 3.000-50.000 gravidanze, con una incidenza annuale pari a 0.44 casi per un milione di abitanti. Generalmente l’herpes gestationis compare dopo il primo trimestre di gravidanza, tra il quarto e il settimo mese di gestazione. I sintomi sono quelli tipici dell’herpes: prurito, a volte anche intenso, papule orticarioidi eritematose, vescicole. Tutto il corpo ne può essere colpito ma alcune parti sono più a rischio: addome, torace, schiena, braccia e gambe sono spesso interessate da questo disturbo i cui sintomi tendono a scomparire solitamente dopo un paio di mesi dal parto.