E’ stata provato per la prima volta in Italia, con risultati ottimi, presso l’ospedale Sant’Orsola–Malpighi di Bologna. Il professor Roberto Di Bartolomeo oggi ha svolto un operazione al gioco per combattere una malattia chiamata Stenosi valvolare aortica critica “Questa patologia, determinata principalmente dall’avanzare dell’età — spiega il professor Di Bartolomeo —, comporta una calcificazione dei tre lembi della valvola, riducendo il passaggio del sangue e producendo sintomi quali difficoltà respiratorie, dolori coronarici e nei casi più gravi sincope”.
Tale operazione, consiste nel liberare la valvola per permettere al sangue di passare. Tale intervento, viene svolta, attualmente, in almeno 4 ore e richiede il blocco del battito cardiaco. Grazie a questo nuovo strumento a forma di pisola, è possibile svolgere l’intervento nella metà del tempo e solamente con anestesia locale. All’ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, gli interventi sono stati 1.248 in meno di un anno ed hanno un età media di 72 anni.
Questi interventi, infatti, vengono svolti principalmente in persone anziane e quindi un intervento al cuore, in particolar modo quando ne viene richiesto il blocco, è sempre più rischioso. Grazie a questo nuovo strumento è possibile, ridurre i problemi che si possono verificare durante l’intervento, ed inoltre, viene ridotta anche la degenza in ospedale del paziente che passano dagli attuali 15 giorni, a 7 giorni di degenza ospedaliera.
Con l’utilizzo di questo nuovo strumento, si possono ridurre anche le spese ospedaliere quindi. L’occupazione della sala operatoria per la metà del tempo, permette di poter effettuare più operazioni nell’arco della giornata e ridurre anche i tempi di attesa delle liste ospedaliere. Ma come lavora questo strumento? Ce lo spiega il professore Di Bartolomeo:
Questo strumento pratica un foro sulla punta del cuore e, mentre gonfia un palloncino per evitare sanguinamenti, inserisce nella parete muscolare una protesi a forma di ‘tubo’, con al suo interno una valvola biologica. L’altra estremità viene poi collegata all’aorta, bypassando di fatto la valvola malata
Grazie a questo procedura è possibile far passare circa il 70% del sangue in più rispetto a prima.
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