Quali sono i 10 cibi più contaminati sulle nostre tavole? Possiamo scoprirlo grazie alla Coldiretti ed alla loro “Black list dei cibi più contaminati”: un elenco abbastanza esaustivo sugli alimenti che, stando alle analisi effettuate su di loro, sarebbe meglio evitare di consumare.
I test sono stati eseguiti dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nell’ambit del “Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa”. Ecco cosa è emerso:
- Broccoli Cina 92%
- Prezzemolo Vietnam 78%
- Basilico India 60%
- Melagrane Egitto 33%
- Peperoncino Thailandia 18%
- Menta Marocco 15%
- Meloni/Cocomeri Rep. Dominicana 14%
- Fragole Egitto 11%
- Piselli Kenia 10%
- Arance Egitto 5%
Attenzione ai prodotti cinesi
Nel caso dei broccoli importati dalla Cina in Europa si parla di irregolarità per quasi la totalità dei campioni analizzati. Si tratta del cibo meno sicuro in assoluto tra quelli che provengono dall’estero. Purtroppo non si tratta di mal conservazione in questo caso ma di una errata coltura intensiva che non consente l’eliminazione di pesticidi ed altri agenti inquinanti dagli ortaggi. Si parla di presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge altamente pericolosi per la nostra salute.
Mangiare sano con prodotti Italiani
Altrettanto nocivo per la salute appare essere il prezzemolo del Vietnam dove i pesticidi sono stati rilevati in quasi l’80% dei campioni. Ma perché importare quando si potrebbero utilizzare i prodotti locali? Commenta il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo:
Non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri. Bisogna liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini.
L’Italia è attualmente una delle nazioni alle quali viene riconosciuta una maggiore sostenibilità agricola: è necessario per la nostra salute spingere affinché i nostri prodotti, tipici della dieta mediterranea, non vengano sostituiti con altri pericolosi e non autoctoni.
Photo Credits | Africa Studio / Shutterstock.com