Il reflusso gastroesofageo si manifesta, solitamente 2 ore dopo il pasto, con rigurgito acido e bruciore alla bocca dello stomaco, ma possono verificarsi anche lesioni anatomiche (es. erosioni della mucosa esofagea). Questo disturbo, infatti, è caratterizzato dalla risalita anomala dei succhi gastrici all’interno dell’esofago. L’alimentazione, per chi soffre di questa malattia, è estremamente importante. Ecco, quali sono i cibi da evitare e quelli da consumare con tranquillità.
Alimenti No per il reflusso gastroesofageo
- Arancia e succo d’arancia
- Limone
- Limonata
- Pompelmo e succo di pompelmo
- Mirtilli
- Pomodori
- Cibi piccanti
- Purè di patate
- Patate fritte
- Patate in insalata
- Cioccolato
- Caramelle
- Patatine in busta
- Biscotti al burro
- Biscotti al cioccolato
- Frittelle
- Cioccolato
- Condimenti grassi
- Spalla di manzo
- Lombo di manzo
- Pollo fritto
- Pesce fritto
- Pasta con formaggio
- Panna acida
- Gelato
- Formaggio molle fresco
- Liquori
- Vino
- Caffè
- Tè
Alimenti Sì per il reflusso gastroesofageo
- Mela e succo di mela
- Mela essiccata
- Banana
- Carote
- Cavolo
- Piselli
- Broccoli
- Fagioli verdi
- Patate bollite
- Pane bianco
- Pane di segale
- Riso integrale
- Riso raffinato
- Cous cous
- Crackers dolci
- Crackers salati
- Dolci di riso
- Cereali all’avena
- Cereali alla crusca
- Patate al forno
- Biscotti senza grassi
- Liquirizia
- Carne magra
- Bistecca
- Petto di pollo
- Bianco d’uovo
- Pesce fresco
- Formaggi cremosi senza grassi
- Feta
- Formaggi di capra
- Formaggi alla soia
- Acqua minerale
Cibi da consumare con moderazione in caso di reflusso gastroesofageo:
- Sidro di mela
- Pesca
- Lamponi
- Uva
- Insalata di pollo
- Uova strapazzate al burro
- Insalata di tonno
- Hot dog (di maiale e di manzo)
- Prosciutto
- Aglio
- Cipolle cotte
- Porri
- Crauti
- Scalogno
- Biscotti con pochi grassi
- Ketchup
- Pane all’aglio
- Muesli
- Birra
- Coca cola
- Yogurt
- Latte
- Latte scremato
- Formaggio tipo cheddar
- Mozzarella
Reflusso gastresofageo, cause, sintomi e cosa fare
Il 15% della popolazione italiana soffre di reflusso gastroesofageo. Il disturbo è più diffuso tra le donne ed è causato principalmente dal funzionamento anomalo del cardias. In condizioni di normalità, infatti, questa valvola regola il passaggio del cibo tra l’esofago e lo stomaco. Quando non funziona bene (perdita di tono) il contenuto dello stomaco refluisce nell’esofago, esponendo quest’organo all’azione lesiva dell’acido e degli enzimi contenuti nel succo gastrico. Al suo cattivo funzionamento, inoltre, possono contribuire lo stile di vita errato (fumo, consumo eccessivo di caffè), alcuni farmaci (es. i calcio-antagonisti) o alcune patologie (es. ernia iatale). Il reflusso gastroesofageo può essere causato anche dall’alterata motilità nel tubo digerente (rallentamento dello svuotamento gastrico).
I sintomi principali del reflusso sono la pirosi (bruciore di stomaco), che tende a comparire dopo un pasto o in seguito a sforzi fisici o ancora durante il riposo notturno, e il rigurgito, che si manifesta dopo pasti abbondanti, con la posizione supina o la flessione del busto in avanti. Se non trattato in modo corretto questo disturbo può dare luogo a conseguenze anche gravi, come:
- Ulcera della mucosa esofagea
- Esofagite
- Stenosi dell’esofago
Oltre a prestare attenzione ai cibi sopra elencati, chi soffre di reflusso esofageo deve modificare il proprio stile di vita evitando di riposare subito dopo aver mangiato, perdendo i chili in eccesso, non indossando abiti stretti ed evitando alcol e fumo. Può essere utile anche innalzare la testiera del letto di 10-20 cm in modo che la forza di gravità impedisca la risalita del bolo alimentare.
Modificare l’alimentazione e correggere lo stile vita talvolta non basta a curare questa malattia, che può essere tenuta sotto controllo solo con una corretta terapia medica. I dottori, infatti, secondo i casi, consigliano di abbinare alla dieta l’uso di farmaci antiacidi, che hanno lo scopo di neutralizzare l’acido presente nello stomaco e di antisecretori che riducono la produzione di acido da parte dello stomaco e permettono sia di controllare i sintomi, sia di guarire le lesioni dell’esofago. Il consiglio, come sempre, è quello di evitare il fai da te e di rivolgersi sempre al proprio medico di fiducia.
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