E’ arrivato il via libera della Commissione Europea all’utilizzo degli estratti di Stevia come dolcificanti e additivi alimentari in Europa. L’approvazione entrerà in vigore il 2 dicembre e permetterà la sostituzione di dolcificanti di sintesi come l’aspartame, su cui persistono ancora molti dubbi, nonostante le rassicurazioni dell’EFSA, più volte chiamata in causa.
Oggi, infatti, sono disponibili sul mercato molti dolcificanti, tra cui, appunto, l’aspartame, la saccarina, il ciclamato, l’acesulfame K, e lo steviolo, che pur avendo un sapore dolce, non forniscono l’energia che deriva dallo zucchero, tuttavia lo steviolo ha una marcia in più. Deriva, infatti, integralmente da una pianta originaria dell’America Latina, la Stevia, ed è fino a 300 volte più dolce dello zucchero, ma è priva di calorie, non provoca carie e placca dentale e non è tossica per l’organismo.
L’approvazione in Europa arriva tardivamente nonostante in molti paesi come l’Argentina, l’Australia, il Brasile, il Canada, la Cina, la Colombia, la Corea, la Francia, il Giappone, la Malesia, il Messico, la Nuova Zelanda, il Paraguay, il Perù, la Russia, gli Stati Uniti, la Svizzera e l’Uruguay venga già impiegata come ingrediente per cibi e bevande. Il JECFA (Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives) ha definito accettabile un apporto giornaliero di 0-4 mg/kg per peso corporeo che equivale ad una dose giornaliera fino a 240 mg per una donna di 60 kg o fino a 280 mg per un uomo di 70 kg.
La Stevia, che deve il suo nome al botanico svizzero Moisès Santiago Bertoni che per primo la descrisse, appartiene alla stessa famiglia di piante del girasole e della cicoria. Veniva già usata dai nativi sudamericani come dolcificante da aggiungere a tisane ed altre bevande, anche se oggi il mercato della produzione è detenuto dai paesi asiatici. I principali composti glicosidici responsabili del sapore dolce si trovano nelle foglie, e ne basta una piccolissima quantità per raggiungere la dolcezza desiderata.
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