Le qualità del pesce sono tantissime ed ogni giorno ne spunta una, ma tra queste finora si era insinuato il dubbio che, nella prevenzione dei tumori, non fosse poi così efficace. Un team di ricerca canadese dell’Università di Montreal ha scoperto però che se nella prevenzione non ha un grande effetto, si rifà decisamente quando si tratta di combattere un cancro che si è già formato. In particolare quando il cancro è alla prostata.
La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, riporta dati molto convincenti: gli uomini malati di cancro alla prostata che mangiano spesso il pesce hanno una riduzione del 44% della produzione di metastasi e del 63% del rischio di morte per questa neoplasia.
Possiamo senz’altro dire che mangiare più spesso pesce può offrire dei benefici, purtroppo però non sappiamo quante sono le porzioni ideali
ha spiegato Konrad M. Szymanski della McGill University di Montreal che ha guidato lo studio. Il motivo che risulta dai circa 30 studi diversi analizzati dai ricercatori canadesi è dovuto alle proprietà antinfiammatorie degli oli di pesce e alla presenza dell’Omega-3 che sono in grado di ridurre la progressione e l’infiammazione del tumore, il quale viene limitato nella produzione delle metastasi. Un po’ lo stesso effetto che ha sul cuore nella prevenzione dell’infarto, ma anche per ridurre il rischio di altre patologie come diabete o ictus.
Il tumore della prostata è una malattia molto comune e se anche l’impatto del consumo di pesce su di essa fosse modesto, la promozione di una politica di implementazione al suo consumo relativamente economica e facile potrebbe avere complessivamente delle ricadute importanti
ha concluso Szymanski che non ha potuto fornire una quantità precisa di “alimentazione consigliata” in quanto c’è troppa eterogeneità tra i diversi studi e tra le proprietà alimentari di ciascun pesce.
[Fonte: Corriere della Sera]