La candida intestinale è un’infezione causata dalla candida albicans. Si tratta di un parassita insidioso appartenente alla famiglia dei miceti (funghi), più diffuso di quanto non si pensi, che si sviluppa all’interno del tubo intestinale a seguito dell’alterazione della flora batterica (disbiosi intestinale). La candidosi intestinale provoca diversi disturbi, dalla pancia gonfia alle allergie alimentari. Una parte della cura è affidata alla dieta.
Quando la candida, che normalmente abita nel nostro intestino, diventa patologica, danneggia la mucosa intestinale e va a minare la funzionalità degli enzimi indispensabile per digerire e assimilare gli alimenti. I sintomi della candidosi intestinale sono spesso confusi con quelli della sindrome del colon irritabile, come l’addome gonfio, la costipazione e il meteorismo, tuttavia comporta anche altri disturbi come fame esagerata di dolci e/o carboidrati, stanchezza cronica, tagli su mani e piedi, ecc.
Per guarire dalla candidosi intestinale, un processo piuttosto lungo nel tempo, è necessario prima di tutto intervenire sull’alimentazione. La candida, infatti, per riprodursi necessita di zuccheri. Gli esperti consigliano di abolire:
- Dolci (di qualunque tipo)
- Cibi spazzatura (snack, merendine, patatine, ecc.)
- Alimenti lievitati (pizza, pane, ecc.)
- Zuccheri raffinati
- Bevande alcoliche
- Bibite zuccherate
- Succhi di frutta zuccherati
- Caffè e bevande eccitanti
- Formaggi stagionati e salati
- Insaccati
- Latte vaccino
- Frutta troppo zuccherina e gli agrumi
- Patate
- Funghi
- Frutta secca
- Cioccolato
- Cibi con coloranti e conservanti
La pasta e il riso integrali si possono mangiare con moderazione. Occorre poi introdurre alimenti ricchi di biotina (vitamina B7) come cavolfiore, funghi, carote, pomodori, spinaci, piselli secchi, mela, tonno, carne di maiale, salmone, uova cotte e cibi ricchi di inulina, una fibra solubile che favorisce la digestione e riduce i gas intestinali, che si trova soprattutto nei carciofi e nei finocchi. Alla dieta per la candida si associa anche la terapia farmacologica a base di antimicotici e l’assunzione di fermenti lattici probiotici come il Saccharomyces boulardii e il Lactobacillus acidophilus per ripristinare la flora batterica intestinale.
Via| Prof. Pier Luigi Rossi; Photo Credit| Thinkstock