Dieta vegetariana nelle scuole: una scelta possibile? Si tratta di un interrogativo che sempre di più si affaccia nelle menti di genitori ed educatori, in concomitanza con i nuovi trend salutisti di vita.
Non cibarsi di carne consente al bambino giusto sviluppo? Gli alimenti sostitutivi sono in grado di sopperire ad ogni bisogno del minore? Tentiamo di rispondere a questa domanda.
Sono tanti gli studi che mettono in relazione i benefici della dieta vegetariana rispetto ad una dieta di tipo onnivoro. Non di rado l’American Journal of Clinical Nutrition ha riportato il risultato di studi specifici per dimostrare come un’alimentazione priva di carne sia in grado di abbattere l’incidenza di diverse patologie come il diabete, i tumori, e le malattie cardiovascolari. Sebbene non si sia ancora in grado di stabilire quale sia il fattore discriminante del beneficio, le statistiche parlano chiaro: l’incidenza di tumori, ad esempio, cala del 40% in coloro che mangiano vegetariano.
Per ciò che riguarda i bambini, diversi specialisti hanno messo a punto diete specifiche integrando al posto della carne cereali integrali e legumi, ed ancora frutta secca mantenendo il giusto apporto di latte e latticini e uova.
Sebbene una dieta così studiata sembra contenere tutto ciò di cui un bambino ha bisogno, prima di decidere per cambi drastici di alimentazione bisogna sincerarsi che nella tipologia d’alimentazione scelta non vengano a scatenarsi carenze di vitamine o eccessi di sostanze scarsamente assimilabili dal corpo umano. Questo perché qualsiasi squilibrio avrebbe sicuramente effetti più deleteri sul corpo di un bambino ancora in crescita piuttosto che su quello di un adulto già completamente maturato.
Questo non toglie, tornando al fulcro della questione, che possa essere possibile introdurre nelle scuole un’alimentazione di tipo vegetariano, sia per coloro che tradizionalmente in famiglia si cibano in tale modo, sia per abituare il bambino ad un consumo corretto di frutta e verdura e quindi di buona parte di quegli elementi che scarsamente consumerebbero altrimenti se avessero scelta. L’importante è non cadere negli estremi, facilmente riscontrabili nell’attuale società, che eliminino totalmente l’apporto di sostanze importanti per la crescita in nome di una falsa pietà per il mondo animale.
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