Olio di palma e salute ancora al centro del dibattito qui in Italia, focalizzato soprattutto sulla sostenibilità dell’alimento e sulla sua validità nutrizionale. Come renderlo sicuro? Questo grasso idrogenato continua a dividere le categorie ed a confondere i consumatori.
L’occasione per riportare in auge questo alimento è stata data dall’European Palm Oil Conference (EPOC 2015) appena conclusasi a Milano. Le maggiori imprese e ONG del settore hanno discusso e riportato le proprie esperienze sull’uso di olio di palma e hanno raggiunto un accordo sull’utilizzo sostenibile di questo alimento all’interno delle proprie produzioni. Una voce in qualche modo opposta a quella delle diverse ricerche finora svolte sul tema e che vogliono questo grasso molto più pericoloso rispetto al burro e quindi da non includere nella dieta.
La differenza è proprio nella parola “sostenibile”. Le varie industrie infatti puntano con questo “cartello” a far conoscere quali siano i benefici dell’utilizzo di un olio di palma opportunamente coltivato e lavorato in maniera sicura. Non si può dimenticare che come tutte le tipologie di grasso saturo è necessario farne un uso parsimonioso onde evitare il crescere dei livelli di colesterolo e la conseguente possibilità di sviluppare malattie cardiache. Spiega Frans Claassen, Presidente di EPOA ed uno dei maggiori interlocutori nel settore:
Abbiamo bisogno di lavorare insieme lungo tutta la supply chain per assicurare una corretta diffusione di informazioni basate sui fatti, in modo che il consumatore possa compiere delle scelte nutrizionali informate per migliorare la propria dieta. L’industria dell’olio di palma si prende la responsabilità di diffondere informazioni basate sui fatti e di ampliare il proprio impegno in Europa a favore dell’olio di palma certificato al 100%. EPOC 2015 è stato voluto proprio per sottolineare questo impegno
Tra i vari temi, l’approccio del consumatore nei confronti dell’olio di palma è uno di quelli che è stato toccato con maggiore insistenza: a seconda del grado di informazione sull’alimento cambiano infatti le reazioni. Su questo punto siamo d’accordo: vi è necessità di una maggiore competenza e di più dati relativi all’effetto che l’olio di palma, sostenibile o meno, possa avere sulla salute.
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