Dopo la grande abbuffata natalizia, tutti o quasi, corrono ai ripari. Tra i buoni propositi del 2013, infatti, c’è proprio quello di mettersi a dieta. In quanti ci riusciranno? A quanto pare, solo 1 su 5. A rivelarlo uno studio condotto da Jessica Bartfield del Loyola Center for Metabolic Surgery & Bariatric Care, pubblicato su ScienceDaily.
Finite le feste, infatti, per smaltire pranzi e cenoni e sedare il senso di colpa molti si ripromettono di iniziare l’anno nuovo mettendosi a dieta. Le intenzioni, come sempre, sono buone, ma… la dottoressa, così, ha individuato i motivi principali per cui i nostri propositi vengono inesorabilmente disillusi.
Stando all’esito dello studio il primo errore che facciamo è sottostimare il nostro introito calorico giornaliero, senza tenere conto delle calorie assunte con snack e spunti vari durante la giornata. Dunque, crediamo solo di mangiare poco, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Anche le bibite finiscono sul banco degli imputati, spesso vengono consumate con troppa disinvoltura, tanto da non essere considerate una fonte calorica. A tal proposito l’esperta suggerisce di tenere un diario alimentare, dove annotare tutto quello che si mangia durante il giorno, compresi i vari stuzzichini. Solo in questo modo, infatti, ci si può rendere veramente conto di quanto si mangia.
Se l’introito calorico è sottostimato, l’attività fisica invece è sopravvalutata. Secondo la dottoressa Bartfield, infatti, servono almeno 30 minuti al giorno di moto o un podometro per calcolare quanto ci muoviamo. Un altro errore da mettere in conto è l’abitudine di mangiare ad orari sbagliati. Non bisogna mai saltare la colazione ed è importante consumarla sempre entro 1 ora dal momento in cui ci è svegliati. Inoltre, è fondamentale non restare a digiuno per oltre 5 ore, cercando di consumare snack salutari (frutta, yogurt, ecc.) e pasti principali ogni 3-4 ore.
Infine, occorre dormire abbastanza. È stato dimostrato, infatti, che chi dorme meno di 6 ore a notte mangia di più e consuma più carboidrati a causa dell’ormone dello stress (grelina).
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