Home » MEDICINA DELL'ALIMENTAZIONE » Diete e Metabolismo » La dieta spaziale di Samantha Cristoforetti

La dieta spaziale di Samantha Cristoforetti

Cosa mangia Samantha Cristoforetti nello spazio? Alimenti tipici dell’area mediterranea, con colture provenienti da agricoltura biologica. Una dieta spaziale, che è perfetta sia per essere consumata sia sulla Terra che tra le stelle.

E’ composta da importanti proteine vegetali, pesce azzurro e carne bianca, il tutto accompagnato da frutta, verdura e cereali integrali. Insomma, un’alimentazione perfetta per sostenere il fabbisogno di un corpo che lavora ma senza appesantirlo e dandogli la giusta energia. E’ una dieta mediterranea di tipo bilanciato che lei stessa prepara all’interno della cambusa della Stazione Spaziale Internazionale, variando ad ogni pasto in base ai suoi gusti ed alla disponibilità di cibo.

All’alimentazione dell’astronauta è stato dedicato un incontro di esperti presso l’Università di Pisa in cui è stato analizzato sia questo approccio al cibo legato alla scienziata ed alla sua permanenza nello spazio ed a come si organizzano generalmente i pasti degli altri astronauti, mettendoli a punto prima della partenza in base alle esigenze fisiche della missione. Come spiega Eloisa Cristiani, una delle partecipanti alla tavola rotonda:

Questi incontri riscuotono apprezzamento perché forniscono una visione critica del concetto cibo nell’anno dell’Expo di Milano, cercando di suscitare domande, interessi di ricerca, approfondimenti. Dal cibo prodotto in laboratorio, a quello che arriva in tavola regolato da norme giuridiche lungo l’intera catena di produzione fino alla distribuzione e al consumo.

Bisogna tenere da conto che la ISS dove attualmente risiede Samantha Cristoforetti è da considerare un ambiente estremo nel quale vivere o cucinare. Essere in grado di poter preparare un pasto da soli, seguendo i propri gusti, non solo dà modo alla persona di sostenersi adeguatamente a livello fisico, ma consente alla stessa di sentirsi più vicina a casa e meno sotto pressione psicologicamente. Ovviamente sono state messe in atto delle tecniche speciali di conservazione e termostabilizzazione degli alimenti in modo tale da evitare il formarsi di qualsiasi briciola che possa inserirsi, anche per sbaglio nella strumentazione di bordo.

Photo Credit | Getty Images