L’immissione di piccole quantità di proteine del latte sotto la lingua dei bambini che sono allergici al latte può aiutare a superare le loro allergie, secondo i risultati di un piccolo studio effettuato presso il Johns Hopkins Children’s Center e alla Duke University. I risultati sono stati presentati in occasione della riunione annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology.
L’approccio, noto come SLIT (terapia sublinguale immunitaria), comporta tra l’altro piccole dosi, ma sempre più elevate, di prodotti alimentari a cui i bambini sono allergici fino a che il loro sistema immunitario “impara” a tollerare il cibo, senza innescare una reazione allergica, o a far scattare solo sintomi lievi. Precedenti ricerche dell’Hopkins Children’s hanno dimostrato che un approccio simile noto come immunoterapia orale può curare con successo i bambini con allergie latte. A differenza della SLIT, l’immunoterapia per via orale comporta un consumo di proteine del latte, piuttosto che limitarsi a metterle sotto la lingua.
Lo studio attuale suggerisce che entrambi gli approcci possono essere efficaci nel trattamento delle allergie al latte nella maggior parte dei pazienti, spiegano gli autori, ma l’immunoterapia orale sembra essere leggermente più efficace della SLIT. Entrambi i metodi comunque funzionano, dato che riducono la reazione allergica. I ricercatori avvertono che entrambe le terapie possono portare a violente reazioni allergiche in alcuni pazienti, e dovrebbero essere sempre fatte sotto la supervisione di un medico.
Nello studio, tutti i 30 bambini dai 6 ai 17 anni che sono stati curati con la SLIT per alcune settimane, sono riusciti a “costruire” la loro tolleranza. Una volta che la tolleranza minima è stata raggiunta, i bambini sono stati divisi in due gruppi. Dieci di essi hanno continuato il loro trattamento SLIT, mentre gli altri 20 hanno consumato latte in polvere. Dopo tre mesi di trattamento con dosi sempre più elevate di proteine del latte, tutti i bambini hanno subìto una “sfida alimentare”, che riguardava il latte sotto la supervisione di un medico.
Tutti i bambini del gruppo del latte in polvere sono stati in grado di bere il latte in media sette volte di più, senza una reazione allergica o con sintomi lievi rispetto a prima del trattamento. Nove dei 10 bambini trattati con gocce di latte sotto la lingua, sono stati in grado di ottenere lo stesso risultato.
Nel gruppo SLIT, il 33% delle volte sono stati denunciati dei sintomi, rispetto al 35% degli altri, ma la maggior parte dei casi sono stati lievi, come prurito ed irritazione alla gola. I sintomi respiratori e addominali, considerati più gravi, si sono verificati molto di rado, concludono i ricercatori.
[Fonte: Sciencedaily]