Eiaculazione femminile: è rara ma esiste. Di sessualità vissuta dal punto di vista della donna se ne parla sempre troppo poco. Società e media sembrano essere vittime di una sorta di pudore fine a se stesso che spesso rischia di tramutare una cosa naturale in un tabù.
E’ ciò che è accaduto anche all’eiaculazione femminile, conosciuta veramente da pochi, oltre che dai ginecologi e sessuologi, e solo per motivazioni futili come la frequentazione di siti per adulti. Si parla invece di un fenomeno del tutto fisico, derivante dalla particolare anatomia femminile e legata alla stessa più di quanto si immagini.
L’eiaculazione femminile non è molto diffusa, pochi uomini l’hanno vista dal vivo e poche donne hanno potuto sperimentarla con l’orgasmo. Questo perché, sebbene tutti gli uomini abbiano una prostata ben sviluppata, ciò non si pul dire delle donne e del loro corrispettivo femminile, le ghiandole di Skene o periuretali, poste dietro l’uretra. Esse con l’eccitazione si riempiono di un fluido vischioso difficilmente distinguibile dalla normale lubrificazione vaginale, molto simile allo sperma, che viene espulso dall’uretra nel corso dell’orgasmo femminile.
Come già anticipato, questo fenomeno è strettamente legato all’anatomicità della donna, ed è presente solo in quelle donne che o riescono a stimolare adeguatamente quello che è conosciuto come punto G e posto in loro corrispondenza, o in quelle che non presentano una atrofizzazione o malformazione delle stesse. Ricerche recenti, iniziate in seguito alla spiegazione del fenomeno data dal Prof. Emmanuele Jannini, segretario generale della Società italiana di Andrologia medica e luminare e professore di sessuologia medica dell’Università de L’Aquila, in base agli studi sulla sessualità e l’anatomia genitale femminile, sembrano dimostrare che solo il 10% delle donne sia in grado di raggiungere l’eiaculazione femminile.
I pareri sul fenomeno rimangono comunque discordanti, poiché solo nell’ultimo decennio la ricerca ha deciso di occuparsi anche di questo particolare fenomeno, conosciuto dai tempi di Aristotele ma scarsamente affrontato dal punto di vista medico nell’era moderna. Si parla spesso di stimolazione del punto G, ma quasi per nulla di eiaculazione.
[Fonte: Wikipedia]