Dal punto di vista dell’evoluzione, chi sposa una donna più giovane – o un uomo più anziano – fa la scelta giusta. Lo affermano alcuni studi pubblicati dalla rivista inglese Biology Letters. La differenza di età, quando lei è più giovane di lui, aumenta infatti la probabilità di avere un numero maggiore di figli. I ricercatori di varie parti del mondo hanno voluto quindi sviluppare un’equazione che svelasse lo scarto di anni ideale.
La Svezia parla chiaro: una équipe di studiosi dell’università di Vienna, analizzando un campione tratto dai registri delle nascite in Svezia, ha notato che se la donna è 6 anni più giovane dell’uomo la media è che faccia 2,2 figli. Cifra che scende a 2,1 se i partner sono coetanei, e crolla a 1,8 se invece è lei ad avere 6 anni più di lui.
Secondo l’equazione sviluppata, i ricercatori ritengono dunque che la differenza ottimale sia variabile fra 4 e 5,9 anni. Il risultato di Vienna ha destato polemiche e ha favorito nuovi studi sull’argomento in tutto il mondo, dagli Usa alla Finlandia.
Proprio dal Paese scandinavo è arrivata un’altra teoria sulla distanza anagrafica ideale: lui dovrebbe trovarsi una compagna più giovane di 15 anni. Lo dicono tre giovani ricercatori dell’università di Turku che hanno studiato alcuni finlandesi del Nord.