Il punto G non esiste. A soli due giorni dalla pubblicazione di uno studio francese, ed in risposta allo stesso, che attraverso delle radiografie era riuscito a evidenziare quello che comunemente conosciamo sotto il suddetto nome, arriva un’altra ricerca che tenta di confutare i risultati ottenuti.
In questo caso, la faccenda si fa ancora più complessa: secondo la ricerca non sarebbe nemmeno possibile trovare un orgasmo vaginale.
Lo questa volta è tutto italiana. E non solo rigetta ciò che è stato provato dalla sessuologa francese dott.ssa Odile Buisson , ma vorrebbe confutare anche ciò che il dottor Emmanuele Jannini pubblicò nel 2008 sulla rivista di settore Journal of Sexual Medicine, studio poi ripreso dallo stesso ed integrato nel 2010.
Autore di questo nuovo punto di vista è il dottor Vincenzo Puppo, medico-sessuologo del centro italiano di sessuologia (CIS) di Firenze.
La vagina è principalmente un organo riproduttivo con scarsa sensibilità. Grafenberg nel 1950 non ha scoperto nessun punto G.
A riprova delle sue teorie, il medico fiorentino porta un’ecografia contenente l’ “ipotetico”punto G. Nella figura portata ad esempio nel suo articolo non vi sarebbe nessun punto particolare evidenziato tra l’uretra e la vagina. Secondo il professore sarebbe quindi una semplice invenzione e con esso anche quello della distinzione tra vari tipi di orgasmo: non esisterebbe differenza tra quello vaginale, clitorideo, o quello relativo al punto G. La risposta del nostro corpo deriverebbe sempre dalla stimolazione del clitoride.
Spiega il dottor Puppo:
La stimolazione del clitoride è importante per avere l’orgasmo nelle donne e la risposta sessuale del clitoride non è influenzata dall’invecchiamento, che da solo non diminuisce il desiderio sessuale femminile o il potenziale della donna ad essere sessualmente reattiva se il suo stato generale di salute è buono.
Una piccola consolazione per tutte quelle donne che speravano nel punto G. per sperare di provare sensazioni differenti. Il sessuologo del CIS si chiede se questa storia non sia altro che una frode scientifica, visto che a livello anatomico non è possibile riscontrare modificazioni particolari.
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Fonte: La Stampa