Francesca ha 30 anni. E combatte con la “brutta C”, con il cancro. Nello specifico un carcinoma peritoneale, diagnosticatole nell’aprile del 2011 quando era al quarto stadio e che la ragazza combatte con tutte le sue forze e possibilità da quel momento. Ora, tramite il web cerca aiuto, perché alcune cure sperimentali non sono coperte dal sistema sanitario nazionale e non sono alla sua portata economica.
In qualche modo ricorda la storia di Salvatore Iaconesi. Anche lui, qualche tempo fa, malato di tumore al cervello, per trovare una cura efficace alla sua patologia ha messo in linea cartelle cliniche, materiale medico e la richiesta di essere ascoltato, per continuare a vivere. Perché a 30 anni ( ma anche a qualsiasi età, N.d.R.) è impossibile accettare una sentenza come quella di una diagnosi di cancro. E bisogna lottare. Federica ha subito due operazioni importanti e diversi cicli di chemioterapia. E dopo un breve periodo senza evidenze di malattia, il carcinoma al peritoneo è tornato a farsi vivo.
I referti medici che la ragazza ha pubblicato sul suo blog “Tanto vinco io” parlano chiaro, come altrettanto evidenti sono le informazioni che le sue cartelle cliniche riportano. Adesso altro problema: non solo la ripresa di questa malattia ma anche il fatto che il medico al quale si era rivolta si rifiuta di operarla nuovamente perché il cancro, attraverso le metastasi si è diffuso nell’addome. Racconta sul blog Federica:
La mia patologia si chiama “carcinosi peritoneale”: si tratta di una diffusione incontrollata di cellule tumorali (nel mio caso originate dal colon) nelle pareti del peritoneo, con formazione di noduli difficilmente controllabili perché, a causa della scarsa vascolarizzazione di questa parte del corpo, i classici chemioterapici riescono a penetrare poco e male. Purtroppo al momento la situazione si è complicata ulteriormente: l’ultimo chirurgo consultato a Milano si è rifiutato di intervenire, poiché la malattia sembra essersi diffusa a tutti i quadranti dell’addome.
La giovane è quindi alla ricerca di una speranza, di un supporto per poter agire e continuare a vincere. Perché è lei che deve essere in grado alla fine di gridare al mondo, come dice sul suo blog “Tanto vinco io”. E glielo auguriamo. Davvero.
Tanto vinco io – Il blog di Federica