Un piccolo miracolo della medicina? Da qualsiasi punto di vista voglia essere letta, la storia di Veronica e di sua figlia, nata tra la notte di venerdì e di sabato è incredibile. La donna infatti, 32 anni, colpita da un malore è stata condotta presso l’ospedale di Teramo per un aneurisma dissecante dell’aorta. E non solo si è riusciti a salvare la sua vita, ma anche quella della piccola creatura che da otto mesi portava in grembo.
E’ importante sottolineare che l’aneurisma dissecante della aorta è una patologia davvero molto particolare, non facile da diagnosticare. Sono poche le persone che possono raccontare di esserne uscite, specialmente in gravidanza, per la rapidità con la quale la situazione solitamente degenera.
Il tutto è nato venerdì pomeriggio: Veronica si trovava al lavoro ed accusava un forte mal di schiena, inspiegabile. Sebbene alcuni colleghi imputassero il fatto alla presenza dell’aria condizionata in ufficio, la donna, davvero in pessime condizioni, decide di chiamare il 118. E’ stata la sua salvezza: la subitaneità delle cure ha infatti portato in breve tempo, data la gravità della situazione, al passaggio dall’ospedale di Atri a quello più attrezzato di Teramo dove una equipe di circa 15 persone tra cardiochirurghi, anestesisti ed infermieri sta aspettando la giovane. Per fare entrare tutti è necessario mettere in comunicazione due sale operatorie.
Poco prima di mezzanotte tra la commozione degli stessi medici si riesce a far nascere la piccola, tramite parto cesareo, mentre poco dopo, quasi in contemporanea, la giovane verrà sottoposta ad un intervento di sostituzione della valvola aortica e della aorta ascendente con un tubo valvolato al quale sono state poi reimpiantate le arterie coronariche.
Spiega il dott Alessandro Mazzola, cardiochirurgo:
L’intervento è riuscito, ma la cosa più emozionante è stato veder nascere la bambina nella sala operatoria di cardiochirurgia, considerate le condizioni critiche in cui si trovava la mamma. Non mi era mai capitato di effettuare un intervento per dissezione aortica in gravidanza.
La giovane ha ora lasciato il reparto di rianimazione, ma ancora non ha potuto abbracciare la sua bambina: è conscia di essere stata parte di un evento straordinario e non vede l’ora di poter essere ricongiunta con la sua piccola.
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Fonte: Corriere della Sera