Quando una donna viene colpita da un tumore, per lei spesso si chiudono molte porte. In particolare quella della maternità rimane quasi sempre chiusa. Non tanto dal punto di vista naturale, se la donna è ancora fertile, che da quello dell’adozione. Vittoria, la donna di cui vi riportiamo la storia, ha avuto un tumore al seno a 26 anni. Nel 2004 è riuscita ad adottare suo figlia Andrea. Ha deciso per questo di condividere la sua esperienza in un libro insieme ad altre donne.
Potrà sembrare assurdo, ma adottare, per una donna affetta da tumore, è una strada tortuosa ed in salita. Ciò che lei è riuscita a fare è comparabile ad una impresa pionieristica. Ciò ci da spunto per fare il punto della situazione su quante donne, fortunatamente, riescono a sconfiggere il cancro ed a ottenere nuovamente le redini della propria vita in mano.
Statisticamente, ora, le donne italiane guarite dal cancro al seno sono circa 400mila. Finalmente, dopo anni di ricerca ora l’obiettivo più alto delle donne è ora quello della ricostruzione di una vita, non solo quello della sopravvivenza. E può stupire quante donne rivoluzionino la propria vita radicalmente. C’è chi lascia il compagno, chi torna precocemente al lavoro, chi decide di avere un figlio. Numeri ed eventi che, spiegano gli esperti come Carmelo Iacono , il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, sono destinati a crescere:
E si tratta di un numero destinato ad aumentare per vari motivi. Perchè non sembrano esistere controindicazioni alla gravidanza dopo il cancro e molte pazienti si ammalano quando sono ancora in età fertile. E perché il carcinoma mammario è sempre più diffuso nel mondo, ma la sua mortalità è in costante diminuzione: in Italia, negli ultimi cinque anni è scesa dell’11,2 per cento nelle donne al di sotto dei 49 anni.
Nel caso di Vittoria, il primo tentativo fu naturale. Ma in quel caso il cancro si ritornò più aggressivo di prima, costringendo la donna a rinunciare al feto: anche se non si fosse curata non vi sarebbero state speranze per nessuno dei due. Grazie ad un supporto psicologico adeguato ed alla vicinanza del marito, Vittoria è riuscita a rinascere nuovamente ha portato avanti e concluso, “vittoriosamente” la sfida dell’adozione.
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Fonte: Corriere della Sera