Ictus, scossa al cervello per riabilitare?

Aiutare le persone colpite da ictus nella riabilitazione, seppur minima, degli arti superiori attraverso una scossa elettrica. E’ quello che hanno fatto un gruppo di scienziati italiani riuscendo a ridare parte della funzionalità della mano inizialmente paralizzata ad alcuni pazienti.

Paralizzato da 5 anni, un uomo torna a camminare grazie a stimolazioni elettriche (video)

Un uomo paralizzato da 5 anni è tornato a camminare grazie ad una tecnica sperimentale basata sulle elettrostimolazioni. Lui si chiama Rob Summers. Fu travolto da un’automobile mentre usciva dalla palestra quando aveva 20 anni e stava per iscriversi all’Università. E’ rimasto paralizzato dal torace in giù, fino alle terapie apportate grazie ad una nuova ricerca scientifica, i cui risultati sono appena stati pubblicati sulla rivista The Lancet, con tanto di video dimostrativi delle varie fasi del recupero. Lo studio è stato condotto dai neuroscienziati V. Reggie Edgerton della University of California di Los Angeles, e Susan Harkema dell’Università di Louisville nel Kentucky: il loro metodo si è basato sul recupero dei circuiti neurali rimasti sani dopo la lesione spinale, anziché sul tentativo di ripristino dei collegamenti interrotti. Ma vediamo nel dettaglio.

Elettrostimolatori, come e quando usarli

In televisione e nelle televendite impazzano gli elettrostimolatori, ma sono davvero efficaci per tonificare e far dimagrire? L’elettrostimolazione prevede l’uso di un apparecchio che stimola le fibre muscolari attraverso impulsi elettrici a bassa frequenza. Le contrazioni fisiologiche imposte consentono ai muscoli di acquistare volume, forza, resistenza e di bruciare le riserve di grasso localizzato. Commenta il dottor Piero Volpi, traumatologo sportivo all’ospedale Galeazza di Milano

«L’elettrostimolazione è stata originariamente applicata nella pratica clinica per rieducare e recuperare quei gruppi muscolari, in particolare degli arti inferiori, resi ipotrofici da una immobilizzazione gessata dopo una frattura o un intervento chirurgico, specialmente in persone anziane incapaci o impossibilitate ad eseguire attività fisiche rieducative. In seguito il suo utilizzo si è esteso in medicina sportiva, riabilitativa, fitness e benessere»