Cancro ovaie, FDA approva rucaparib

La Food and Drug Administration ha approvato in modo celere l’uso del rucaparib per il trattamento del cancro ovarico nelle donne che presentano la patologia nello stadio avanzato e che siano già state sottoposte ad ulteriori trattamenti senza successo.

8 Marzo, dedicato alla prevenzione del tumore alle ovaie

La prevenzione è l’arma migliore contro i tumori, compreso quello alle ovaie che colpisce in maniera sempre maggiore le donne. E’ per questo che in occasione della III giornata internazionale di sensibilizzazione e prevenzione del cancro ovarico, la Fondazione Aisppd Onlus organizza un incontro mirato a sensibilizzare le donne su questo tipo di tumore.

Angelina Jolie, rimozione ovaie preventiva contro il tumore?

Ancora un intervento per Angelina Jolie nella speranza di scongiurare il pericolo di un cancro fortemente ereditario nella sua famiglia come il tumore al seno? La decisione dell’attrice di sottoporsi all’ennesimo intervento preventivo creerà lo stesso scalpore di precedenti? Pensiamo di si visto che intende farsi rimuovere le ovaie.

Cisti ovariche: sintomi, cause, pillola, cura, foto e diagnosi

Quando parliamo di cisti ovariche siamo sempre in allarme: saranno maligne o benigne? Possono evolvere in carcinoma ovarico oppure no? Basta vedere i forum o siti come yahoo Answers per capire quanto l’argomento sia sentito con preoccupazione, ma anche quanto tale problema sia frequente in età fertile. Approfondiamo quindi insieme il tutto:

Cancro ovarico: prevenzione con il tè verde?

Il cancro ovarico potrebbe essere tenuto lontano dal tè verde. E’ questa la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori australiani della Curtin University. Questa bevanda, considerata da molti come contenente un forte potenziale anticancro, sarebbe in grado di contrastare in modo efficace i fattori di rischio relativi a questa malattia cancerosa.

Cancro alle ovaie: metformina aumenta la sopravvivenza?

La metformina, un noto farmaco anti diabetico  avrebbe dimostrato di poter essere utile nella lotta contro il cancro alle ovaie. Lo rivela uno studio statunitense, partendo dall’osservazione di come le donne affette da questa patologia sopravvivessero più a lungo contestualmente all’assunzione del medicinale.

Prevenzione tumore al seno grazie all’oncogenetica

Si stima che circa il 7-8% dei tumori al seno e il 10% di quelli alle ovaie abbiano una base di predisposizione ereditaria. Tali forme tumorali, meritano quindi un’attenzione particolare, soprattutto per il pesante impatto clinico e sociale che hanno. Molto spesso, infatti, colpiscono donne giovani, e dunque ancora nel pieno della vita fertile e riproduttiva.

Il tumore ovarico uccide 500 donne ogni giorno in Europa

Il tumore ovarico può essere considerato un vero e proprio “cancro killer” in Europa. Le statistiche parlano chiaro: ogni giorno nel nostro continente almeno 500 persone muoiono ogni giorno per questa patologia. E in Italia sono 5mila i nuovi casi diagnosticati ogni anno.  I dati sulla sopravvivenza poi, sono ancora più desolanti: essa a cinque anni è raggiungibile solo dal 37% delle pazienti.

Tumore alle ovaie, meccanismo resistenza ai farmaci individuato al Regina Elena

Tra i tumori ginecologici la neoplasia ovarica è la più aggressiva, con i suoi 165.000 nuovi casi fatti registrare ogni anno nel mondo, di cui 4.000 solo in Italia. Sul fronte della ricerca, riportiamo un successo tutto italiano, che alimenta concrete speranze per lo sviluppo di nuove terapie, spesso ostacolate dalla chemioresistenza dei tumori ovarici.

Un nodo che viene al pettine, quello della resistenza ai farmaci del tumore ovarico, grazie alla recente scoperta effettuata da un’équipe di ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, coordinata dalla Dr.ssa Anna Bagnato e condotta dalla Dr.ssa Laura Rosanò del laboratorio di Patologia Molecolare dell’Istituto. A finanziare il progetto l’AIRC, a pubblicarne i risultati l’autorevole rivista di divulgazione scientifica Clinical Cancer Research.

Pelle e capelli secchi: curiamoli con il cavolo riccio

Capelli esili e opachi, unghie fragili, pelle secca, denti deboli possono essere i segnali dell’alterazione di un enzima dei nuclei delle cellule, connessa alla mancanza dì acidi grassi insaturi. L’acido alfa linolienìco viene fornito dalla frutta secca, specialmente mandorle e noci, dai fagioli e dalla verdura, tra cui portulaca, spinaci, cavoli, insalata e bietole.

 La carne di alcuni animali, quella di cavallo per esempio, ne apporta quanto quella di pesce spada. Tuttavia la conversione fisiologica dell’acido alfa linolenico in quantità sufficienti dei suoi succedanei è difficile per cui anche dosi notevoli dei precursori non garantiscono gli stessi benefici degli omega-3 d’origine marina…