Presto, se gli studi continueranno a seguire il loro corso, sarà possibile rinunciare alle biopsie in caso di tumore alla pelle a favore della microscopia confocale.
Si tratta di una recente tecnologia applicata in medicina in grado di fornire in tempo reale immagini microscopiche ad alta risoluzione, in modo infinitamente ripetibile, senza provocare dolore al paziente che deve sottoporvisi.
I ricercatori dell’Istituto dermatologico San Gallicano hanno confermato la sua efficacia, soprattutto in campo oncodermatologico. Essi l’hanno infatti utilizzata anche per diagnosticare melanoma e tumori cutanei della pelle come il carcinoma basocellulare e nell’ambito di altre patologie relative alla pelle di tipo infiammatorio come la vitiligine, il melasma, la psoriasi.
Uno studio particolare, condotto dall’istituto italiano insieme ad un gruppo di scienziati statunitensi ha evidenziato, ad esempio, i vantaggi che si può ottenere dall’utilizzo di questa tecnica speciale in ambito tricologico, per monitorare l’efficacia di terapie contro l’alopecia. Come spiega il dottor Marco Ardigò, del Dipartimento di dermatologia clinica dell’ospedale italiano:
La risoluzione d’immagine della tecnica confocale è sovrapponibile a quella della microscopia ottica standard e permette di ottenere informazioni analoghe senza dover sottoporre il paziente a dolorose biopsie cutanee, che oltretutto lasciano cicatrici. Grazie alla assoluta non invasività, l’indagine può essere ripetuta su più lesioni cutanee nella stessa seduta e più volte nel tempo, al fine di controllare, nel caso delle malattie cutanee, i cambiamenti microscopici e valutare l’efficacia delle terapie adottate.
I risultati delle ricerche condotte da Ardigò, in collaborazione con Enzo Berardesca ed il team della dottoressa Antonella Tosti della Leonard Miller School of Medicine University di Miami, da poco pubblicati sulle riviste di stampo internazionale come il British Journal of Dermatology e Archives of Dermatology, spiegano con dovizia di particolari la validità della microscopia confocale in ambito di alopecia areata e quella androgenetica.
Sottolinea Enzo Berardesca:
Il monitoraggio terapeutico mediante l’associazione tra tricoscopia e microscopia confocale offre scenari molto promettenti in questo campo. I pazienti che hanno eseguito regolarmente il follow-up mediante tecnica confocale hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelli in cui la risposta terapeutica è stata valutata solamente attraverso la clinica e/o la tricoscopia. La possibilità di modulare la terapia in relazione ai dati riscontrati e’ un ottimo criterio per ottimizzare le cure.
Tutto questo, come già anticipato, apre la porta all’utilizzo di tale tecnica anche in patologie ben più gravi come quelle tumorali.
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Fonte: Agi