Fibrosi del pene con dolore, difficoltà d’erezione e tante cure fallite. E’ una situazione complessa quella descritta oggi nel nostro spazio dedicato ai Consulti Online su Medicinalive. La risposta è affidata all’andrologo dottor Mario Francesco Iasevoli. Leggiamo nel dettaglio:
Richiesta di Consulto Medico
“Per lievi problemi erettili (difficoltà) di mantenimento mi sono sotto posto a visita specialistica andrologica, dopo aver effettuato esami ormonali e del sangue che erano tutti nella norma l’andrologo mi ha sottoposto ad ecodoppler dinamico del pene con 5 microgrammi di alprostadil che non manifestò ne lesioni ne alterazioni delle strutture. Sfortunatamente all’esame si è verificato priapismo di 8 ore risoltosi spontanenamnete lasciandomi l’organo retratto e dandomi nei giorni successivi erezioni dolorose; mi sono sottoposto ad una seconda visita andrologica e mi fu diagnosticata una infiammazione dei corpi cavernosi dovuta al priapismo.
Ho seguito per quasi dua anni le cure di 2 androlgoci spendendo circa 8000 euro fatte di antiinfiammatori, propoli, trental, viatmaina e e cialis one day, ma non è cambiato nulla anzi il pene si è ridotto volumetricamnete accorciato, presenta due curvauture una laterale ed una nel dorso, e 2 restirngimenti alla base e sotto il glande, insomma è deformato nonostante le cure siano iniziata tempestivamente, ho defict erettile non responsivo ne al cialis 20, mentre va un po’ meglio col viagra 50 ma l’erezione è incompleta, non conivolge il gande ed è sempre dolorosa e sono passati quasi 2 anni, l’utlima ecografia ha manifestato fibrosi irregolare prossimale e distale, le cure sono serivite a nulla solo a buttare soldi non so più dove sbattere la testa, un terzo specialista mi ha prospettato la protesi per evitare ulterirore accorciamento, possibile non ci sia nulla per le fibrosi cavernose?? E la protesi risolverebbe il dolore, se gentimente qualcuno di voi manda il suo indirizzo e-mail do le mie ecografie per un parere grazie.”
Specializzazione Andrologia
Tipo di Problema: fibrosi del pene
La risposta è dell’andrologo dottor Mario Francesco Iasevoli:
“Salve, il suo quadro è complesso ed è difficile verificare l’entità della fibrosi solamente basandosi su una sua descrizione. Da ciò che mi dice la sua fibrosi è severa e consolidata, così come le incurvature e le retrazioni, tanto da rendere complessa la penetrazione se non con l’aiuto di un farmaco. Le terapie della fibrosi peniena si dividono in mediche, fisiche e chirurgiche
Le mediche, oltre che per os, possono essere effettuate tramite iontoforesi che permette di far penetrare il medicinale direttamente nel pene e si avvale di farmaci cortisonici con azione antifiammatoria, del verapamil che evita la calcificazione delle placche; i risultati sono variabili a seconda della gravità della patologia. Le terapie fisiche si basano sulle onde d’urto con litotritore usato anche per disgregare i calcoli renali: la funzione è quella di rompere le fibre e le calcificazioni.
La terapia chirurgica è indicata quando le deformità sono identiche da 6 mesi e se esse determinano impotenza di penetrazione. Le tecniche si basano o su un raddrizzamento semplice del pene che viene effettuato solo se le curvature sono di modesta entità e la lunghezza del pene è ben conservata, plastica dei corpi cavernosi con escissione della placca e successivo innesto, tecnica che crea problemi dell’erezione, e infine ciò che le ha consigliato il collega, decisamente la migliore per efficacia perchè permette di far ritornare il pene alla sua lunghezza originaria e ne permette una corretta funzionalità.Ora non posso dirle cosa fare, le ho solo dato info sulle varie opportunità. Mi può inviare le eco, ma rimane indispensabile una visita per valutare il problema. Le invio i miei contatti. Spero di essere stato utile. Cordiali saluti, [email protected] cell. 3458092414″.
Il dottor Iasevoli è medico- chirurgo, specialista in Endocrinologia e Malattie del metabolismo, con particolare riferimento all’andrologia e ai disturbi della sfera sessuale maschile. Si é formato presso l’ A.O.U seconda Università degli studi di Napoli, attualmente collabora con l’ U.O.C di Endocrinologia della suddetta struttura e con il Servizio di Diabetologia del P.O San Gennaro dei Poveri di Napoli.
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Si ricorda che non si effettuano diagnosi online e neppure si prescrivono terapie : Medicinalive e gli esperti coinvolti propongono contenuti a scopo esclusivamente informativo, che mai, in nessun caso possono sostituire una visita specialistica diretta o il rapporto con il proprio medico curante, le uniche basi attraverso cui dopo una diagnosi certificata ed una visita clinica è possibile prescrivere un qualunque trattamento.
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