Serie A e Save The Children insieme nel weekend del 18-19 ottobre in favore dei bambini più sfortunati nel mondo: una collaborazione che si ripete e che vedrà i calciatori scendere in campo, prima della partita, accompagnati per mano dai bimbi che terranno in mano il Palloncino Rosso, simbolo della Campagna contro la mortalità infantile.
Diamo un calcio alla mortalità infantile è infatti lo slogan della campagna promossa da Save The Children che si occupa della salute dei bambini nel mondo. Ed è nell’altra parte del mondo, dove condizioni igieniche disastrose non consentono ai bambini di sopravvivere, che si adopera Save The Children. La mortalità infantile nei Paesi sottosviluppati è ancora molto alta e si stima che 6,3 milioni di bambini continuano a morire ogni anno per malattie apparentemente banali, come una diarrea o una polmonite. Le scarse condizioni igieniche infatti non consentono ai piccolissimi di sopravvivere ed è per questo che la Serie A, attraverso i suoi protagonisti, cerca di sensibilizzare l’Italia verso un tema che è purtroppo ancora molto di attualità.
E’ lo stesso direttore di Save The Children Italia, Valerio Neri, a fare il quadro della situazione:
E’ inaccettabile che nei soli 90 minuti di una partita di calcio muoiano ancora più di 1.000 bambini, uno ogni 5 secondi, per cause che sono facilmente prevenibili o curabili. Abbiamo un’occasione unica per fare squadra tutti insieme, sportivi e tifosi, per dire basta a tutto questo con un contributo concreto che può dare cure e assistenza a centinaia di migliaia di bambini e madri in molti paesi del mondo
Fino al 2 novembre sarà possibile donare 2 euro attraverso il numero solidale 45508 oppure da 2 a 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. La salute dei bambini, insomma, passa anche e soprattutto attraverso la raccolta fondi che consentirebbe di andare a investire in quei Paesi in via di sviluppo in cui molti bambini si ammalano a causa delle scarse condizioni igieniche che debilitano il loro sistema immunitario portandoli a una morte precoce.