La sedentarietà non è mai un fattore benefico per la salute. Ancora una volta uno studio ci dimostra come il passare troppe ore davanti alla televisione mette a repentaglio il benessere del nostro organismo favorendo l’insorgere di malattie metaboliche, patologie cardiovascolari e diabete. Anche rispetto alla stessa “sedentarietà” vissuta davanti ad un computer. O anche nel confronto con più ore passate a battere sui tasti di una tastiera.
Ovviamente il primo problema consta proprio nell’assenza di movimento che entrambe le attività sottintendono una all’altra. E come sempre coloro che rischiano di più in tal senso sono i bambini che sottoposti a questa “attività passiva” sono esposti ad un maggiore rischio di siluppo delle patologie sopra indicate per il futuro.
La dott. Valerie Carson, della School of Kinesiology and Health Studies presso la Queen University in Canada e coordinatrice dello studio prova a sintetizzare il concetto:
Anche se un bambino è fisicamente attivo, questa attività compone in realtà solo un breve periodo della sua giornata, per cui è importante guardare altri aspetti della loro giornata per vedere cosa avviene. Parte di questo è il tipo di comportamenti sedentari che assumono.
Già studi pregressi avevano analizzato l’influenza della sedentarietà sulla salute delle persone. Lo studio della ricercatrice canadese si focalizza al contrario non sulla sedentarietà in generale che per il suo studio non avrebbe un legame con le malattie cardiovascolari ed il diabete, ma sul tipo di impatto che alcune attività di questo tipo hanno sulla salute. E secondo i dati della ricerca, pubblicati sulla rivista BMC Public Health e condotto sui bambini, la televisione sarebbe la peggiore causa di “rischio cardio-metabolico” per i bambini, cosa non riscontrabile nell’utilizzo di computer.
Tutto questo dipenderebbe dal minimo dispendio energetico richiesto dalla visione di determinati programmi televisivi, uniti alla possibilità per i bambini di consumare cibo spazzatura, a differenza del computer che, sebbene in modo non eccessivo, prevede un determinato tipo di dispendio energetico.
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Fonte: BMC