Si fa presto a dire che obesità (della madre) e fumo passivo fanno male ai neonati, ma perché tutto ciò avviene? A spiegare questo fenomeno, senza saltare a conclusioni affrettate, ci hanno pensato degli scienziati egiziani, basandosi su prove di livelli elevati di globuli rossi nucleati nel cordone ombelicale, e pubblicando i loro studi sull’International Journal of Food Safety, Nutrition and Public Health.
I pediatri Abd ElBaky del Centro Nazionale delle Ricerche al Cairo e colleghi dell’Università della Capitale egiziana hanno scoperto che l’obesità e il fumo passivo sono fattori di rischio per l’elevata possibilità di avere un cordone ombelicale immaturo, o per i globuli rossi nucleati (NRBCs). Livelli elevati di NRBCs sono indicativi di una fornitura di ossigeno degradata per il bambino durante la gravidanza.
Il gruppo ha analizzato il sangue del cordone di tre gruppi di neonati. Il gruppo I (29 bambini) sono nati da madri obese. Il gruppo II (21 bambini) era composto da bambini nati da madri esposte al fumo passivo durante la gravidanza, e un gruppo di controllo III (15 iscritti) non aveva nessuno dei due problemi. L’équipe ha scoperto che la conta dei NRBC è stata maggiore nel gruppo I e II, rispetto al gruppo III. Hanno inoltre scoperto che l’indice materno di massa corporea (BMI) e peso alla nascita erano significativamente più alti nel gruppo I.
Il team spiega che l’obesità nei giovani e nelle donne è in aumento ed è un noto fattore di rischio per una serie di problemi di salute. L’obesità materna al momento del concepimento influisce sugli adeguamenti metabolici, la placenta e la crescita fetale durante la gestazione. Essi aggiungono che i difetti del tubo neurale e di altre anomalie dello sviluppo sono più comuni nei bambini nati da donne obese. La pre-eclampsia, una condizione cronica potenzialmente rischiosa che comporta un incremento della pressione sanguigna, è anche più comune nelle donne obese in gravidanza.
Il team spiega che lo sviluppo del feto durante la seconda metà della gravidanza dipende dagli adattamenti metabolici materni rilevati dagli ormoni della placenta come l’ossigeno, ed il suo conseguente apporto di sostanze nutritive. Se questi sono compromessi dai problemi di obesità o dall’esposizione al fumo di tabacco, potrebbero verificarsi problemi gravi.
L’obesità è nota per influenzare il metabolismo, ormoni, pressione arteriosa ed altri fattori fisiologici. L’inalazione del fumo di tabacco, diretto o indiretto, può influenzare la quantità di ossigeno che raggiunge il bambino non ancora nato, perché l’emoglobina è scarsamente ossigenata. La nicotina può causare anche restringimento dei vasi sanguigni, vasocostrizione, e quindi ridurre il rifornimento di ossigeno attraverso quel meccanismo. Il team ipotizza che anche i neonati apparentemente sani nati da madri obese ed esposte a fumo passivo possono subire effetti lievi dei livelli ridotti di ossigeno durante la gravidanza.
[Fonte: Sciencedaily]