Lo smog eccessivo, nei livelli in cui è presente attualmente in Italia, può togliere fino a 10 mesi di vita alle persone. Lo sostiene l’epidemiologo Francesco Forastiere. L’esperto ha diretto lo studio “Viias“, patrocinato dal Ministero della Salute, sugli effetti dell’inquinamento.
Intervistato dal quotidiano “La Stampa” lo scienziato spiega come le polvere sottili prodotte dalle automobili, unite alle particelle inquinanti già presenti nell’aria, siano in grado di dare vita a tutta una serie di patologie pericolose per la salute. Le dimensioni infinitesimali consentono loro di arrivare fino ai polmoni superando le naturali barriere rappresentate dalla peluria nasale, dando vita a tutta una serie di problemi dell’apparato respiratorio. Parliamo quindi di bronchite cronica ed asma bronchiale, ma anche di tumore al polmone.
Ma non solo: un forte tasso di inquinamento ha mostrato essere un fattore di rischio di diverse altre neoplasie, infarto, scompenso cardiaco, aritmie ed ictus. Tutte malattie che non solo rischiano di far calare l’aspettativa di vita delle persone, ma anche di causarne la morte. Chi già soffre di patologie pregresse può facilmente vedere le sue condizioni peggiorare, soprattutto se affetto dalle problematiche sopracitate.
Sono diverse le azioni da intraprendere per tenere sotto controllo lo smog e non riguardano solamente le automobili: anche le stufe a pellet e legno devono essere regolamentate ed utilizzate con giudizio a causa del tipo di scorie che vengono rilasciate nell’aria attraverso la canna fumaria.
Uscire con una mascherina davanti alla bocca ed al naso che filtri l’aria prima dell’accesso alle vie respiratorie può essere una soluzione di comodo dei singoli per evitare di respirare particelle sottili, come il tenere le finestre chiuse nei momenti di maggiore traffico in città. Per risolvere il problema in generale però vi è bisogno di un piano serio e ben programmato che consenta di non perdere tra le altre cose, per colpa dello smog, i suddetti 10 mesi di vita.
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