E’ stato a lungo ritenuto che il cuore umano, come il cervello, non sia stato in grado di far crescere nuove cellule dopo la nascita. Ma oggi gli scienziati hanno annunciato la prima prova che le nuove cellule sono riprodotte anche nel cuore per tutta la vita. Un paio di anni fa gli scienziati avevano affermato che le cellule cerebrali crescono e cambiano anche in età adulta, e così si credeva fosse anche per il cuore.
Se si taglia la pelle, essa può guarire. Se si rompono le ossa, queste possono guarire. Ma gli organi come il cuore e il cervello, si pensava, non possono generare nuove cellule. Ma ora abbiamo dimostrato che il cuore umano le può produrre.
Queste le parole di Ratan Bhardwaj dell’Università di Toronto. Della sua ricerca si legge su Science che:
Abbiamo aperto totalmente la porta per le future terapie.
Ad esempio, la ricerca potrebbe contribuire a progettare trattamenti medici per i danni provocati da attacchi di cuore, che precedentemente si credeva potessero essere irreversibili. Nel complesso, si sta cominciando a pensare che il corpo abbia maggior potenziale per la rigenerazione di quanto i medici avessero sospettato.
Il team ha utilizzato una tecnica innovativa per scoprire il potenziale di auto-guarigione cuore. Nel corso del 1950, quando gli scienziati hanno testato le bombe nucleari dal suolo, il livello di radioattività del carbonio-14 nell’atmosfera aumentava. Dopo il 1963, quando le prove si interruppero, i livelli di isotopi gradualmente diminuirono. I medici hanno usato il metodo di datazione al carbonio su persone nate prima e dopo i test nucleari, e hanno rilevato che il numero delle cellule contenute nel cuore di queste persone variava diverse volte. Nel complesso sembra che le cellule abbiano un tasso di rigenerazione dell’1% ogni 25 anni, fino ai 75 anni, quando il tasso scende allo 0,45%.
I ricercatori hanno ora indicato che il cuore ha di fatto le cellule staminali, e che queste possono essere sfruttate per trattamenti terapeutici. Questa scoperta si aggiunge alla crescente lista che prova che il corpo è molto più flessibile di quanto una volta si poteva pensare.
[Fonte: Livescience]