Abbiamo spesso trattato e seguito con vivo interesse le miriadi di iniziative prese dalle istituzioni e dai governi di vari Paesi per decrementare il consumo di sigarette.
Molte sono le manifestazioni volte a sensibilizzare i cittadini, mettendoli in guardia dai danni del fumo, come giornate senza sigarette, campagne pubblicitarie che prospettano un destino pieno di disturbi anche fatali ai fumatori, divieto di esposizione nelle rivendite, divieto di fumare nei locali pubblici, al parco, in strada e addirittura a casa propria, come è accaduto a un’isola del Pacifico, l’isola di Niue, che non poteva permettersi di sostenere le spese mediche causate dalla popolazione dipendente dalle bionde e ne ha proibito il consumo anche nelle abitazioni private.
E’ di questi giorni la notizia di un’ulteriore campagna promossa dal governo inglese, per far desistere dall’acquistare sigarette. Le scritte sui pacchetti erano già abbastanza inquietanti e di certo non trasmettevano un messaggio positivo ai fumatori. Ma in Inghilterra si è voluto fare di più, sfruttando anche il potere più suggestivo delle immagini.
La Gran Bretagna è infatti il primo Paese in Europa ad aver adottato delle figure shock sui pacchetti di sigarette.
A partire dal mese di ottobre, infatti, i pacchetti di sigarette saranno corredati da immagini che rappresentano inequivocabilmente i danni provocati dalla dipendenza dalla nicotina sulla salute dell’organismo.
I fumatori si ritroveranno davanti rappresentazioni raccapriccianti di ciò che accade sui nostri organi a causa del tabacco, come ad esempio, tra le altre, le foto di un tumore alla gola, di un polmone devastato da una forma tumorale, di denti completamente deteriorati dalla carie.
Questo tipo di immagini, molto forti, andranno a sostituire le scritte stampate sui pacchetti a partire dal 2003. Questo tipo di moniti non è stato certamente infruttuoso.
In Italia, ad esempio, secondo i dati del Ministero della Sanità, da quando sono apparse le scritte, circa novantamila persone hanno chiamato il numero verde messo a disposizione dall’autorità ministeriale per smettere di fumare. Tuttavia, il peso delle immagini, secondo gli esperti di comunicazione, avrebbe un maggiore impatto rispetto alle frasi minacciose, mettendo davanti agli occhi il danno già realizzato. Staremo a vedere…