Sugli svantaggi per la salute (e la linea) del cibo spazzatura dei fast-food la ricerca ha discusso a lungo. E non solo la medicina ha indagato sugli effetti deleteri per l’organismo di hamburger, patatine fritte, salsine, ipercondimenti e bibite gassate zuccherate fino alla nausea, lo ha fatto anche l’autore del documentario Super Size me, Morgan Spurlock, che ha sperimentato sulla sua pelle, o meglio sul suo giro-vita, cosa volesse dire mangiare per 30 giorni consecutivi al Mcdonald’s, consultando cardiologi, dietologi e facendo monitorare il prima ed il dopo. Dopo averlo visto, non ho messo più piede in un fast-food.
Ma dal momento che il cibo del fast-food per molti può diventare una droga e dare assuefazione, i cardiologi propongono di arginare i rischi di complicazioni cardiache somministrando una pillola contro il colesterolo ai frequentatori di McDonald’s, Burger King e simili.
Ad avere l’idea il cardiologo Darrel Francis, dell’Imperial’s National Heart and Lung Institute che ne ha parlato sulla rivista di divulgazione scientifica American Journal of Cardiology. Le catene di fast-food, spendendo molto poco, potrebbero dotarsi di queste pillole e fornirle sul vassoio, un po’ come fanno con le bustine di ketch-up e maionese. Gli avventori dovrebbero inghiottire la pillola anti-colesterolo a fine pasto, arginando in tal modo i danni. Come spiega lo stesso Francis:
Le statine non eliminano tutti gli effetti dei burger e del fritto. Sarebbe meglio eliminarli del tutto. Ma in termini di calcolo delle probabilità di avere un infarto, assumere delle statine può ridurre il rischio più o meno allo stesso modo in cui mangiare fast food lo aumenta.
Non tutti sono ovviamente d’accordo con la proposta del cardiologo, forse perché sapere di arginare i rischi inghiottendo la pillola, spingerebbe ad andare di più al fast-food. Ma lo stesso Francis fa notare che la gente va comunque a mangiare nei fast-food, pur sapendo che fa male. Quindi tanto vale trovare una soluzione:
Ha senso quindi ridurre i rischi. Costerebbe pochi centesimi, non di più di una bustina di ketch-up.
[Fonte: APCom]