Che l’alimentazione biologica e la natura in genere ci offrissero numerose soluzioni per la prevenzione dell’insorgenza di tumori era cosa nota da tempo. Le proprietà anti-cancro di numerosi ortaggi e frutti, pensiamo al pomodoro, ai mirtilli, all’uva, e tantissimi altri, sono da tempo al vaglio degli studiosi, che cercano il modo di potenziarne l’efficacia in laboratorio, creando nuovi farmaci sempre più potenti. Alla lista va ora ad aggiungersi anche il rabarbaro britannico. Una buona notizia, dunque, per chi è alla ricerca di soluzioni gustose per mantenersi in salute. Il rabarbaro cotto sembrerebbe d’aiuto nel combattere il cancro.
I ricercatori hanno scoperto che la cottura del rabarbaro per 20 minuti aumenterebbe i livelli di sostanze anti-cancro chiamate polifenoli. Precedenti ricerche hanno dimostrato che i polifenoli uccidono selettivamente o impediscono del tutto la crescita delle cellule tumorali.
“La nostra ricerca ha dimostrato che il rabarbaro britannico è una fonte potenziale di agenti farmacologici che possono essere utilizzati per sviluppare nuovi farmaci anti-tumorali,” ha spiegato il dottor Nikki Jordan-Mahy, del Biomedical Research Center della Sheffield Hallam University.
Si tratta in assoluto del primo studio che esamina i vantaggi del rabarbaro britannico, in particolare una varietà coltivata nel South Yorkshire. Una precedente ricerca aveva studiato il rabarbaro orientale, che è stato usato nella medicina tradizionale cinese per migliaia di anni.
“I trattamenti attuali non si rivelano efficaci contro tutti i tipi di tumori e la resistenza ai farmaci anticancro è un problema comune,” ha detto Jordan-Mahy. “E’ dunque di fondamentale importanza riuscire a scoprire nuovi trattamenti meno tossici, che possono superare la resistenza e sconfiggere il cancro.”
Dopo aver esaminato le potenzialità del rabarbaro britannico come farmaco anti-cancro, ora i ricercatori intendono studiare nello specifico l’effetto dei polifenoli contenuti nel rabarbaro nella lotta alla leucemia. I risultati completi dello studio sono stati pubblicati dalla rivista di divulgazione scientifica Food Chemistry.
[Fonte: Health.com]