Aids, tornano i negazionisti. Proprio così, vi sono parti della società che negano che l’HIV possa essere una malattia, definendola una invenzione e non considerandola una delle patologie meno curabili della società.
L’allarme è stata lanciato qui in Italia da un cartello composto dalla Lila, l’Anlaids, l’Arcigay e Nadir, tutte associazione in prima linea per la prevenzione ed impegnate nel combattere la diffusione di questa complessa malattia.
Un “rigurgito” di ignoranza che arriva subito dopo i risultati di un interessante studio che dimostra come la prevenzione, ed una diagnosi precoce, unite ai retrovirali possano abbatterne la diffusione. La maggior parte dei negazionisti non solo nega l’evidenza della malattia, ma è impegnato sul fronte di una campagna che mire alla caduta della prevenzione e che sostiene che i farmaci attualmente utilizzati per combatterla e tenerla sotto controllo siano una semplice truffa.
Purtroppo bollare come ignorante la gente che agisce in tale maniera è insufficiente rispetto alla necessità di promuovere costantemente la prevenzione ed il sesso sicuro (e quindi l’utilizzo di preservativi nel corso dei rapporti sessuali, n.d.r.). Ed è proprio per questo motivo che le associazioni sopracitate si rivolgono si alla cittadinanza, ma in particolare ai media ed alle istituzioni che debbono fare la loro parte per arginare il problema e rendere consapevole la popolazione.
Spiegano in un comunicato:
Sollecitiamo le istituzioni sanitarie, l’università e la comunità scientifica italiana a vigilare e se necessario controbattere le tesi negazioniste. Non possiamo più accettare che la strategia di lotta all’Aids, globale e condivisa, efficace e trasparente, supportata da evidenze scientifiche acquisite da tempo, possa essere messa in discussione da fantasiose teorie complottiste.
L’accusa è diretta e prende di mira un gruppo specifico di medici ed attivisti italiani che proprio oggi si riunirà a Bari sotto questo tema “Aids ed Hiv: tutto quello che non vi hanno detto”.
E continuano:
Le tesi complottiste possono avere un certo fascino, che può colpire anche i media, ma quando producono migliaia di morti bisognerebbe procedere con cautela.
Gli studi lo dimostrano: prevenzione prima di tutto. E diagnosi veloci uniti a terapie specifiche. Non si può scherzare con l’HIV, si rischia la vita.
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Fonte: L’Unità