Dopo l’onnipresente calcio e il generico fitness, il nuoto è l’attività fisica più praticata in Italia. Se si includono nuoto semplice, pallanuoto, tuffi e altre specialità da piscina sono tre milioni e mezzo gli adulti che lasciano abitualmente accappatoio e ciabatte a bordo vasca per tuffarsi nell’acqua azzurra. Sono soprattutto i bambini i più affezionati a questo sport: tra i quattro anni e l’adolescenza, il nuoto è in assoluto lo sport più diffuso, praticato dal 50% di chi fa abitualmente attività fisica.
Via libera quindi all’ingresso in piscina, fin dalla tenera età. Ma attenzione: ci sono alcune precauzioni da prendere per non incorrere in fastidiosi inconvenienti, che rischiano di rovinare tutto il piacere dell’immersione. L’Istituto superiore di sanità e il Coni hanno scritto una serie di indicazioni sui comportamenti da adottare e sui requisiti che devono avere le strutture sportive, per nuotare tranquilli. Le principali fonti di infezioni in piscina sono rappresentate da protozoi, batteri e virus di origine intestinale, che possono provocare ai nuotatori diarrea, vomito, crampi addominali e persino l’epatite A. Per prima cosa, dunque, non si deve andare in piscina quando si soffre di problemi intestinali, onde evitare di costituire un rischio per gli altri. Ovviamente, sono soprattutto i genitori dei bambini piccoli che ancora indossano i pannolino a dover fare attenzione.
I bimbi devono sempre usare pannolini “contenitivi” adatti al bagno. Meglio poi se il cambio da pannolino e il successivo lavaggio sono eseguiti lontano dalla vasca. Per i più grandi le regole sono semplici: indossare sempre la cuffia quando si è in acqua, cospargere il disinfettante sui piedi prima di entrare nella zona della vasca, lavare le mani ogni volta che si utilizzano i servizi igienici, fare la doccia prima di tuffarsi e indossare ciabattine di gomma quando si cammina a bordo vasca e nella doccia. Tutto ciò serve ad evitare la diffusione di parassiti in acqua. Inutile dire che, grandi e piccini, dovrebbero astenersi dall’ingerire l’acqua: oltre ai possibili disturbi intestinali, in piscina sono in agguato virus come il papilloma umano o funghi e lieviti che possono attaccare la cute.
Senza contare gli adenovirus, che sono responsabili di congiuntiviti o faringiti. Il metodo universalmente più usato per prevenire il diffondersi delle infezioni in piscina è ovviamente l’uso dei disinfettanti disciolti nell’acqua. Il cloro è l’unica sostanza che può garantire buoni risultati igienici, se accompagnato da adeguati sistemi di filtraggio. Basta una concentrazione bassissima, una parte per milione, a pH 7,5 con l’acqua a 25 gradi centigradi, per distruggere l’Escheria coli in un minuto e il virus dell’epatite A in un quarto d’ora o poco più. Gli effetti collaterali del cloro sono in genere trascurabili.
Anche se qualcuno, proprio a causa del cloro, può avere reazioni allergiche o irritazioni della pelle, delle mucose e degli occhi. E, se l’acqua viene ingerita, può anche dare, in alcuni casi, mal di stomaco. In genere, è sufficiente utilizzare sempre gli occhialini protettivi e farsi dopo la nuotata una bella doccia, idratare i capelli, che con il cloro si seccano e schiariscono, e magari usare un collirio idratante quando si è usciti dall’acqua. Ci sono nemici che aspettano gli amanti della piscina a bordo vasca: microscopici funghi che proliferano negli ambienti calcio umidi e che possono aggredire pelle, peli, unghie e mucose, dando così origine a fastidiosi disturbi chiamati micosi.
Come ci si accorge di aver preso un fungo? Le parti interessate cambiano aspetto: la pelle, per esempio, si copre di macchie bianche o rossastre, compaiono bolle, crosticine e, se l’infezione colpisce i piedi, può anche macerarsi. Le unghie invece diventano gialle, secche e tendono a rompersi e a sfogliarsi con facilità. Malattie fastidiose, ma non pericolose. Per mandarle via basta chiedere consiglio al proprio farmacista di fiducia: esistono diversi prodotti di automedicazione per uso esterno (creme, pomate, gel) a base di antimicotici, come per esempio clotrimazolo, farmaci che debellano i funghi eliminando così la causa della micosi.