L’ansia da controllo è un disturbo che condiziona, in modo anche pesante, la quotidianità di chi ne soffre: il dover avere sempre tutto sotto controllo alimenta il senso di frustrazione e non permette di viversi a pieno le emozioni, costringendo coloro che ne sono schiavi a una vita condotta con il freno a mano tirato. Di seguito un piccolo vademecum su come gestire l’ansia da controllo in 6 mosse.
1) Lasciare andare il bisogno di perfezione
Chi soffre di ansia da controllo è generalmente un perfezionista, una persona che per insicurezza personale tende sempre a mirare all’eccellenza: quando non riesce nel suo scopo ecco che viene divorato dai sensi di colpa e dal senso di frustrazione. Il primo passo per gestire l’ansia da controllo è quello di abbassare l’asticella delle proprie aspettative per ricercare il meglio per se stessi e non per essere i migliori agli occhi degli altri.
2) Usare la zona di potere
La zona di potere è fatta da pensieri, emozioni, parole, tutti aspetti della vita che possono essere controllati. A prescindere dalla situazione esterna, infatti, ogni persona può scegliere di pronunciare alcune parole piuttosto che altre, di vivere alcune emozioni piuttosto che altre ed è questa l’unica zona controllabile. Per chi soffre di ansia da controllo non è una cosa da poco.
3) Lasciare le preoccupazioni alla finestra
Le preoccupazioni altro non fanno che togliere energie e la mente, quando stanca e priva di stimoli, viaggia su livelli che di certo non fanno bene a nessuno di noi. Per cui una delle cose da fare per combattare l’ansia da controllo è quella di evitare di preoccuparsi inutilmente: perché fasciarsi la testa ancora prima di rompersela?
4) Fare gli esercizi anti-perfezionismo
E’ uno dei metodi più efficaci per combattere l’ansia da controllo. Bastano alcuni semplici esercizi per mettere a dura prova i nervi: all’inizio sarà difficile ma piano piano la situazione migliorerà. In cosa consistono gli esercizi? Nel fare quello che, a cose normali, chi soffre di questo disturbo non farebbe mai. Qualche esempio? Apparecchiare la tavola con piatti diversi l’uno dall’altro, lasciare la casa in disordine, cercare di sforzarsi a compiere tutti quei gesti che, razionalmente, non si compierebbero mai.
5) Introdurre nuove abitudini
Coloro che sono perfezionisti sono generalmente poco propensi al cambiamento e il motivo è facilmente comprensibile: quello che non conoscono, diverso dalle loro abitudini, mette loro ansia. Per cui se l’obiettivo è quello di combattere l’ansia da controllo, la cosa migliore da fare è quello di inserire con gradualità nuove abitudini: cambiare strada per andare a lavoro, lavarsi i denti con la mano sinistra (se si è destri), cambiare posto a tavola. Mettersi alla prova, insomma, per provare nuove emozioni!
6) Rinoscere le emozioni
Molto spesso si tende a reprimere le emozioni perché ricordano un qualcosa di negativo, un trauma subìto in passato che si vuole dimenticare. Ma reprimendo le emozioni, non ci si apre nemmeno a quelle positive che invece potrebbero riempirci la giornata. Questo ragionamento si applica molto bene a coloro che soffrono di ansia da controllo. Occorre dunque prendere atto delle emozioni, riconoscendo gli errori commessi e non avendo paura del dolore che si è provato, mostrandosi però aperti all’arrivo di nuove emozioni.
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