In arrivo l’Obesity Day organizzato dall’Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) che subito mette sulla bilancia (è proprio il caso di dirlo) un gran numero di cifre. Un italiano su dieci è obeso ed uno si tre è fortemente in sovrappeso. Dati decisamente sconfortanti soprattutto se consideriamo che si tratta di un trend in crescita, specie tra gli uomini che negli ultimi dieci anni hanno superato la percentuale di obesità delle donne . In Italia oggi ci sono circa 4.700.000 obesi.
Nel 1998 secondo i dati dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare, nella fascia d’età che va dai 35 ai 74 anni le donne obese erano il 24% e gli uomini solo il 19%. Mentre il gentil sesso ha mantenuto la stessa percentuale, i signori maschi hanno raggiunto la quota 25%. Lo stress ed il lavoro fuori casa sono i maggiori colpevoli, ma anche la cattiva educazione alimentare. Pensate ad esempio che il controllo del peso, quando c’è, avviene essenzialmente per motivi estetici.
Ben venga certo, purché ci sia un risultato. Ma in questo senso c’è il rischio delle classiche diete jo-jo o ipocaloriche che non fanno troppo bene alla salute! E’ per questo che Obesity Day diventa l’occasione per informare ed informarsi su come riprendere possesso della propria linea e della propria salute.
Domenica 10 e Lunedì 11 Ottobre circa 200 centri pubblici di dietetica, su tutto il territorio nazionale, saranno aperti al pubblico. Gli specialisti dell’Adi forniranno in questo contesto tutte le informazioni necessarie sul corretto stile di vita oltre che sulla qualità e quantità dei cibi nella dieta.
L’occasione però è anche quella di chiedere seri interventi alle istituzioni, riguardo alla prevenzione ad esempio, specie per ciò che riguarda l’obesità infantile, sempre più in aumento. Ma quello che veramente si rende necessario è ottenere che l’obesità sia riconosciuta come una vera patologia, visto soprattutto i rischi connessi.
Una persona obesa infatti tende a sviluppare con molta probabilità ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, ecc. aumentando il rischio di essere colpita da ictus e infarto. Mancano posti letto negli ospedali per curare questa patologia complessa e per ciò che riguarda la chirurgia dell’obesità le liste d’attesa sono troppo lunghe: si attende un intervento anche per 2 anni. Di sicuro, c’è un gran lavoro da fare.
Nel frattempo se volete approfittare dell’iniziativa, consultate il sito dedicato dell’ Obesity Day.