La benzina con il piombo ormai è un ricordo che appartiene al passato. Il problema però è che, dopo la scoperta che il piombo provoca numerose patologie al corpo umano, ancora non si è riuscito ad eliminarlo dagli oggetti con cui molte persone vengono a contatto ogni giorno. Ciò significa che, anche nei Paesi industrializzati, ci sono centinaia, e forse migliaia, di persone che ogni anno continuano ad essere intossicate da questo metallo e presentano malattie come i tumori, perdita di memoria, anemia, e delle volte anche paralisi.
Oggi però una ricerca coreana dà qualche nuova speranza a chi soffre di questo problema. Un team di ricercatori dell’Università nazionale coreana Gyeongsang, di Jinju, coordinati dal professor Jong Hwa Jung, ha scoperto un metodo molto efficace quanto poco invasivo per risolvere il problema. I ricercatori hanno individuato un recettore che si lega al piombo, e solo al piombo, nel corpo il quale, con l’aggiunta di nanoparticelle metalliche contenenti del nickel, sono in grado di funzionare da magnete che attira il piombo.
Questi scienziati intendono curare le persone semplicemente iniettando alcune di queste particelle nel sangue prima di usare una macchina per la dialisi, opportunamente modificata per estrarre le particelle, insieme ad un magnete. L’immagine sopra dimostra, al di fuori del corpo umano, come questo può accadere grazie ad una semplice legge della fisica.
Visto il grande successo di questa scoperta, un team di ricercatori di Hong Kong ha tentato di utilizzare la stessa tecnica per estrarre le tossine radiattive dal sangue. I risultati di questi esperimenti ancora non sono noti, ma quello che si sa è che questa nuova tecnica ha stimolato non poco il mondo scientifico, che adesso la sta applicando a tutti i tentativi di espulsione di particelle dannose, come ad esempio il tentativo di ridurre la presenza del colesterolo. Le finalità, se davvero la tecnica dovesse funzionare, sono molteplici. Fanno sapere i ricercatori coreani che in questo modo si potrebbe addirittura eliminare l’eccesso di alcool nel sangue, facendo risultare questa tecnica la miglior cura per la sbornia, soprattutto dopo che le ricerche sugli effetti collaterali hanno avuto risultato negativo, in quanto i componenti normali del sangue non vengono minimamente coinvolti.
[Fonte: the new scientist]