Nuove speranze per i malati di artrosi: una ricerca condotta in Corea ha rilevato come tale patologia sia causata da un accumulo di zinco che attacca le cartilagini delle nostre ossa e la loro struttura. Una semplice terapia farmacologica contro l’addensarsi di questo elemento potrebbe rivelarsi risolutiva.
L’artrosi, lo ricordiamo, è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni e che può arrivare se non contrastata in qualche modo a distruggere la cartilagine fino a compromettere la stessa funzionalità delle ossa della persona. Si tratta di una patologia che con il tempo diventa fortemente invalidante per chi ne è colpita. Essa statisticamente, va sottolineato, colpisce il 10% circa della popolazione adulta ed il 50% di coloro che hanno superato i 60 anni di età.
Gli scienziati del Gwangju Institute of Science and Technology sono convinti che sia sufficiente mettere a punto una terapia specifica che limiti l’assorbimento dello zinco attraverso il cibo per fermare la malattia e dare la possibilità al malato di guarire. I ricercatori, coordinati dal dottor Jang-Soo Chun hanno scoperto che la cartilagine viene attaccata da enzimi prodotti dalla stessa che combinati con lo zinco interagiscono dando il via a questa malattia. A causare tutto ciò sarebbe una proteina ribattezzata Zip8 che consentirebbe l’accumulo dello zinco nelle cellule che compongono la membrana della cartilagine.
Questo protide è stato riscontrato sia nei topi sia nelle persone affette da artrosi. Al momento questa patologia viene curata attraverso l’uso di antidolorifici e tanta fisioterapia, in modo tale da approcciare il dolore e l’infiammazione riducendoli entrambi. Tutto ciò punta però a ridurre i sintomi, non a curare la malattia come vorrebbero gli scienziati, i quali sono già al lavoro per mettere a punto dei farmaci in grado di inibire la proteina Zip8.
La speranza è quella di riuscire a dare vita al più presto a questa terapia in modo tale da cambiare in meglio la prognosi di chi è affetto da artrosi.
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