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Escherichia Coli trovato in formaggio Carrefour a Como

Il batterio Escherichia Coli è stato riscontrato nel formaggio Roquefort Carrefour importato dalla Francia. L’allarme è stato lanciato dal Ministero della Salute, su segnalazione della Commissione Europea un paio di giorni fa. E sembra che l’agente patogeno sia stato riscontrato anche nei prodotti distribuiti a Como.

Perché è importante sottolinearlo? Perché inizialmente l’azienda aveva fatto sapere che in Italia partite del lotto “contaminato” non erano state importate e che quindi per il formaggio acquistato nei punti vendita della penisola non vi sarebbe stato nessun problema. In realtà presso il Carrefour di viale Giulio Cesare a Como, da quanto è stato reso noto, sono state ritirate le confezioni di prodotto ancora in vendita, ma è stato impossibile contattare le persone che hanno comprato le 11 scatole mancanti dall’intero lotto in commercio. Se avete comprato il roquefort presso quell’esercente e state leggendo queste parole non consumatelo.

Il ceppo di Escherichia Coli contenuto nel lotto DM 0592 da consumare entro il 15/04/2014 e che potenzialmente potrebbe trovarsi all’interno dei lotti DN 0592 da consumare entro il : 16/04/2014; DR 0591 da consumare entro il:19/04/2014; DS 0591 da consumare entro il : 20/04/2014; DV 0591 da consumare entro il : 20/04/2014; DX 0591 da consumare entro il : 30/04/2014 può provocare gastroenterite con febbre, diarrea e vomito. E nei casi più gravi sfociare in sindrome emolitico uremica, con grave insufficienza renale e a volte anche morte.

Se avete acquistato prodotti da uno di questi lotti non consumatelo e chiamate i carabinieri dei Nas o la Asl di vostra competenza per ricevere indicazioni sul da farsi. Senza contare che in caso di consumo già avvenuto e sintomi già presenti è consigliato recarsi al pronto soccorso spiegando al medico l’intera questione, in modo tale che possa essere immediatamente scoperto il ceppo causante l’intossicazione ed iniziata la corretta terapia antibiotica. La Carrefour ha fatto sapere di aver già provveduto al ritiro dei lotti contaminati o potenzialmente colpiti dal batterio.

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