Gli adolescenti indugiano sulle droghe in modo sempre più crescente. Diventando particolarmente esperti in quella che potremmo definire la branca della droga fai da te. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa lancia l’allarme.
Poca informazione? Poco controllo? Quel che è certo è che gli adolescenti hanno sviluppato la ancor più brutta abitudine a mescolare le sostante ed i principi attivi creando dei mix di droghe davvero pericolosi. Commenta Sabrina Molinaro, una delle firmatarie del rapporto sui consumi di droga dei giovani italiani:
Tre studenti su quattro hanno fatto, almeno una volta nella vita, uso di droghe combinate o in alternativa all’abuso di alcol, psicofarmaci o gioco d’azzardo. Fra questi, il 17% ha già un comportamento a rischio di dipendenza: una quota in crescita. Ma a destare preoccupazione non è solo l’incremento, bensì anche la tendenza a improvvisarsi “alchimisti” mescolando sostanze e principi psicoattivi con effetti sconosciuti, stimolanti, allucinogeni, smart drugs, cannabis, eroina, cocaina.
Tra le sostanze preferite dai giovani, la cannabis rimane quella più utilizzata seguita subito dopo dalla cocaina. I ragazzi sembrano non cogliere la pericolosità del loro comportamento, se si calcola che dopo un periodo di calo anche l’eroina è tornata di moda tra i giovanissimi. L’unica “dipendenza” che i nostri giovani sembrano tenere un pochino più sotto controllo è l’alcol: rispetto ai coetanei europei che amano indugiare molto nel “binge drinking”, la quantità di alcol assunto dai ragazzi italiani è molto più bassa. I dati contenuti nel rapporto “Consumi d’azzardo: alchimie, normalità e fragilità” composto dalla sopra citata Sabrina Molinaro, Roberta Potente e Arianna Cutilli della Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, ci portano a domandarci dove sbagliamo nel prevenire il problema della dipendenza.
I dati verranno ufficialmente presentati il 19 ed il 20 maggio a Milano e Roma al fine di discutere di una possibile reazione di risposta per prevenire il peggiorare di questa abitudine tra i più giovani.
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