Importanti novità nella ricerca sull’Alzheimer che potrebbe essere diagnosticato con largo anticipo grazie a un nuovo esame della retina eseguibile con un apparecchio sviluppato dal centro di ricerca Cedar Sinai di Los Angeles insieme alla Neurovision.
Il morbo di Alzheimer è una delle forme più gravi di demenza senile che in percentuale colpisce più le donne rispetto agli uomini e che ad oggi, purtroppo, non ha ancora una cura ben precisa. Anche se è recente la scoperta di alcuni ricercatori inglesi che, individuando i marker dell’Alzheimer hanno stilato una lista di proteine che identificherebbero questa malattia. Attraverso un semplice test dell’Alzheimer effettuato su un campione di sangue, insomma, si riuscirebbe a intervenire prima che la malattia possa intaccare il cervello procurando danni irreparabili.
L’esame alla retina anticipato dalla ricerca americana aggiungere un altro importante tassello a questa già importante notizia: attraverso un sistema di colorazione che sfrutta quello che è l’ingrediente principale del curry, ovvero la curcuma, si riesce a visualizzare nella retina le placche di frammento beta-amiloide che altro non è che la proteina che si accumula nel cervello dei pazienti in quantità tossiche. La retina, pur essendo apparentemente distaccata dal cervello, fa invece parte a tutti gli effetti del sistema nervoso e dunque riflette in tutto e per tutti le eventuali presenze di beta-amiloide dando la possibilità di diagnosticare con un certo anticipo l’Alzheimer.
Anche perché la sostanza beta-amiloide che si accumula nella retina è visibile con l’esame molto tempo prima che si accumuli nel cervello. L’esame alla retina insomma sarebbe un importante metodo per prevenire l’l’Alzheimer prima che questo disturbo colpisca il cervello. Essendo una malattia che si sviluppa progressivamente, in alcuni casi anche in modo piuttosto repentino, il tempismo riveste un ruolo di fondamentale importanza per la cura dell’l’Alzheimer. Grandi passi in avanti si stanno facendo in un campo delicato come questo.
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