L’Unione Europea ha concesso l’autorizzazione per immettere sul mercato un nuovo farmaco per la cura della sclerosi multipla: il Plegridy (peginterferone beta-1a), utile nel trattamento dei pazienti affetti dalla più comune forma di questa malattia, la recidivante-remittente (SM-RR).
Il Plegridy, da somministrare una volta ogni due settimane per via sottocutanea grazie a una siringa o un autoiniettore pronto all’uso, si presenta dunque come un farmaco innovativo che va incontro anche alle esigenze del paziente, che dovrà così sottoporsi alle cure con una minor frequenza. Un aspetto questo da non sottovalutare, come ci ha tenuto a precisare George A. Scangos, Ph.D., Chief Executive Officer di Biogen Idec, l’ente che ha annunciato l’immissione sul mercato di questo nuovo medicinale per la cura della sclerosi multipla.
L’approvazione di Plegridy dimostra il nostro impegno a migliorare la vita dei pazienti offrendo terapie innovative in grado di rispondere alle loro personali esigenze, inclusa la flessibilità nella gestione della malattia
Non solo la salute del paziente, dunque, al centro dell’attenzione ma anche la qualità di vita che ciascun individuo colpito da sclerosi multipla può fare. E in questo quadro rientrano appunto anche un numero di trattamenti più dilatati nel tempo ma efficaci tanto quanto altre terapie di prima linea. Secondo quanto affermato da coloro che hanno chiesto e ottenuto la messa in commercio del Plegridy da parte della Ue, questo farmaco si mostrerebbe in grado di ridurre significativamente il numero di recidive di questa malattia che colpisce il sistema nervoso centrale composto dal cervello, dal midollo spinale e dai nervi ottici.
I sintomi della sclerosi multipla possono essere i più svariati, dall’intorpidimento degli arti alla paralisi e alla perdita della vista. Essendo una malattia progressiva, i pazienti colpiti da sclerosi multipla peggiorano con il passare del tempo anche se in modi e tempi differenti tra loro.
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