Circa il 2 e 5% degli individui dei paesi occidentali è affetta da psoriasi, una malattia cronica caratterizzata da un complesso spettro di espressioni cliniche cutanee di tipo infiammatorio e iperprolificativo. La pelle si presenta arrossata e ispessita, ricoperta di squame di color argento. Le manifestazioni cliniche sono molto variabili: da aree di modeste dimensioni fino al coinvolgimento di tutta la superficie corporea; possono essere colpite anche le articolazioni, le unghie e la mucose.
La psoriasi non fa distinzioni tra uomini e donne, interessa entrambi i sessi. La psoriasi è una malattia autoimmune; il sistema di difesa del paziente è così alterato da non riconoscere più alcune cellule del proprio organismo. La pelle cambia velocemente, si trasforma in chiazze di cheratina, un turnover cellulare da formula uno. Esistono varie forme cliniche di psoriasi. Da quella comune detta volgare o a placche (che predilige alcune sedi tipiche quali le superfici estensorie del ginocchio, del gomito e del cuoio capelluto) o quella puntata con piccole chiazze puntiformi, e quella guttata (con dimensioni maggiori ed aspetto lenticolare), a quella circinata e serpiginosa (placche con contorni irregolari) che presentano una parziale risoluzione centrale, per finire con quella forma più grave … la psoriasi generalizzata o universale.
Esiste poi una psoriasi inversa, relativamente frequente ma poco conosciuta, in cui sono interessate le pieghe inguinali, quelle delle ascelle e contrariamente a quella più comune forma volgare, le superfici flessorie del ginocchio e del gomito: la parte interna e non quella esterna. La pelle si presenta molto arrossata, liscia, con poche squame, mentre sono più frequenti in questa forma inversa, le ragadi, ossia la cute che si spacca. Altre forme di psoriasi? L’anicopatia psoriasica (interessamento delle unghie), la psoriasi palmo-piantare (aumentata iperproliferazione della cute delle palme delle mani e della pianta dei piedi, con fissurazione ragadi-forme), l’artropatia psoriasica (che insorge a livello delle piccole articolazioni interfalangee distali delle mani e dei piedi, “bloccate in atteggiamento flessorio” e delle articolazioni del bacino, ossia delle sacro iliache), la psoriasi delle mucose (forma alquanto rara che riguarda la mucosa del pene e del cavo orale con semplice arrossamento e poche squame).
La terapia convenzionale? Una specie di disastro. Vi è una molteplicità di approcci, perché non esiste una vera e propria cura specifica ma solo di soppressione: cortisonici e calcipotriolo (specie nelle forme lievi), retinoidi (nei casi più resistenti). La PUVA terapia (si basa sull’impego di sostanze fotoattivanti) ed i raggi ultravioletti sono altre alternative terapeutiche, spesso da aggiungere ai retinoidi nelle forme pustolari più gravi.
Gli immunosoppressori, vengono anch’essi utilizzati nei casi che non rispondono a nessun altra terapia. Devastanti gli effetti collaterali dei retinoidi: anosmia (non si sentono più gli odori), cefalea, sonnolenza alla guida dell’auto, secchezza notevole delle mucose. Certo la terapia convenzionale si è resa conto dell’influenza della psiche sulla malattia. Va incoraggiato uno stile di vita sereno cercando di evitare gli impegni e le situazioni stressogene. Cambiare vita? Vivere ai carabi? Lasciare moglie e figli o figli e marito? Non si può.
La climatoterapia è molto utile in quasi tutte le forme di psoriasi. Ma chi ha i soldi per fare un salto in alcuni centri specializzati quali quelli del Mar Morto? Si associano bagni e massaggi idrosalini con l’esposizione ai raggi ultravioletti. Poi dopo qualche mese o magari un paio di stagioni, di vera o apparente guarigione, tutto torna come prima. Certo le terapie termali possono giovare ma ognuno deve scegliere le terapie giuste, perché ognuno ha i suoi motivi per soffrire di psoriasi.
Che cosa può fare l’omeopatia allora? Una soluzione che spesso è vincente. Certo ci vuole tempo, un bravo omeopata ed esperto in medicina naturale che ti possa seguire per almeno uno o due anni. Non è facile curare una malattia polimiasmatica che perduri da anni su base ereditaria per di più con evidenti radici psicosomatiche ed autoimmuni. La psoriasi ha colpito radicalmente e profondamente, secondo il modello PNEI (ossia psiconeuro – endocrino – immunologico) le “radici” psicofisiche dell’ organismo a tal punto da non poter essere sradicate se non da medici esperti. L’organismo non riconosce più le cellule del proprio corpo e le bombarda di anticorpi.