Il valium o diazepam si può assumere in gravidanza? Vediamo insieme gli effetti che questa benzodiazepina usata per calmare gli attacchi d’ansia ha sulle donne in attesa e sui loro bambini.
Bisogna tenere da conto che il diazepam è una benzodiazepina a lunga durata di azione e viene usata spesso non solo per curare i disturbi d’ansia ma anche per approcciare l’epilessia. La sua emivita è di solito pari, in un adulto, a 15-20 ore se assunta per bocca o tramite flebo, e di 46 ore se somministrata per via rettale. La durata nell’organismo dei suoi metaboliti è di 50-80 ore. Si tratta di un fattore da tenere in considerazione. Nei neonati essa permane nel corpo dalle 50 alle 80 ore.
Il problema dell’uso del valium in gravidanza consiste principalmente nel fatto che passa la barriera placentare e per questo motivo il suo uso non è consigliato. Durante il primo trimestre non sono state registrati aumenti delle anomalie congenite nei feti esposti al medicinali rispetto alla media. In alcuni casi sono stati state segnalate labio-palatoschisi, anomalie cardiache e atresia intestinale, ma senza conferme da parte di studi recenti sul tema.
Appare invece particolarmente pericoloso l’uso di benzodiazepine nell’ultimo trimestre di gravidanza: soprattutto se assunto in alte dosi può causare distress neonatale con ipotonia, ipotermia, tremori, cianosi. Ed ancora problemi respiratori, basso peso alla nascita ed un parto prematuro. E’ ovviamente il suo uso cronico a creare maggiori problemi. Sono stati riscontrate alterazioni dello sviluppo psicomotorio del bambino che sono tuttora sotto studio da parte della ricerca medica.
In caso di necessità si suggerisce di utilizzare delle benziodiazepine caratterizzate da un’emivita pià bassa rispetto al valium. Se si rimane incinte e si è sottoposte ad una terapia a base di questo farmaco è bene consultare il proprio medico per comprendre il da farsi e se eventualmente continuare ad assumerlo.
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