L’olio di palma fa male? Vediamo di fare chiarezza su questo alimento, spiegando nello specifico di cosa si tratta, di come viene utilizzato e quale è l’impatto sulla nostra salute.
Cosa è l’olio di palma
L’olio di palma è un grasso saturo, un olio non idrogenato ricavato dal frutto della palma Elaeis guieensis e da altre specie simili. Sono diversi i paesi africani e del sudest asiatico che lo usano come un normale ingrediente di cucina ed è comunemente utilizzato nell’industria alimentare mondiale. Questo perchè la tipologia di grasso che rappresenta, al pari del burro, è in grado di dare una consistenza migliore ed appetibile ai cibi.
L’olio di palma è sia un grasso vegetale che saturo, quindi perfetto per essere lavorato: ed il fatto che sia totalmente insapore è un’altra peculiarità apprezzata.
Perché l’uso di olio di palma preoccupa?
Mettendo da parte le problematiche ambientali e sociali del suo ricavo, l’olio di palma preoccupa in molti negli ultimi tempi perchè si sostiene che potrebbe favorire la comparsa di diabete e malattie cardiovascolari. Alcuni parlano addirittura di cancro: quanto vi è di vero?
Partiamo da un presupposto: è un grasso saturo, come il burro. E l’assunzione eccessiva di grassi saturi non a bene all’organismo. Vi è effettivamente il rischio dello sviluppo di malattie cardiovascolari e di un impatto negativo sul pancreas. Uno studio italiano recentemente condotto presso l’Università di Bari dal professor Francesco Giorgino indica che l’olio di palma agisce sulle cellule beta dell’organo distruggendole. In particolare sarebbe la sua proteina p66Shc ad essere pericolosa in quanto induttrice di un potente stress ossidativo cellulare. Sebbene contenuta anche nel burro e nei formaggi, in questi ultimi è presente in quantità decisamente minori.
Quanto fa male l’olio di palma?
E’ questa la domanda che va posta realmente. Sebbene lo studio italiano dimostri che abbia un effetto specifico sulle cellule del pancreas, per ciò che riguarda le malattie cardiache ed il cancro attualmente non vi sono studi che dimostrino come il consumo possa rappresentare un fattore di rischio. Essendo comunque un grasso saturo con tutto ciò che questo comporta è bene tenersene lontani il più possibile.
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