Prozac contro la Sindrome di Down? Negli Stati Uniti è già partita la sperimentazione su questo farmaco che a breve sarà utilizzato anche in Italia, precisamente a Napoli, su bambini dai 5 ai 10 anni afflitti da questa malattia. Il principio attivo presente nel prozac, ovvero la fluoxetina, potrebbe davvero essere utile per contrastare il deterioramento dei neuroni provocato dalla sindrome di Down? I segnali positivi ci sono tutti ma serve ovviamente sperimentare sul campo per capire quanto effettivamente questo farmaco possa essere utile nel trattamento di una delle sindromi genetiche più diffuse al mondo.
Puntando sul prozac, si cerca di intervenire sui due difetti principali legati alla Sindrome di Down: il deficit nella produzione di neuroni e il fatto che questi ultimi si sviluppino in modo sbagliato nel bambino che è affetto da questa malattia. Intervenendo su questi due aspetti, il prozac può davvero diventare un utile alleato per la cura dei sintomi più diffusi. I ricercatori partono anche da una importante conoscenza quella che li ha portati a notare di come nel cervello di una persona down ci sia un difetto nel neurotrasmettitore serotonina che però, grazie al principio attivo contenuto nel prozac (fluoxetina) viene mantenuta nel cervello favorendo dunque la maturazione cerebrale e la neurogenesi.
Ovviamente, prima di giungere a troppo facili conclusioni, occorre attendere: sperimentata sui topi da laboratorio, la cura a base di prozac ha ben funzionato ma non è detto che sulle persone gli effetti della fluoxetina siano esattamente gli stessi e di questo i ricercatori sono ben consapevoli. Le dosi di farmaco utilizzate sui pazienti saranno molto più alte ma occorrerà poi aspettare del tempo per capire se effettivamente i risultati potrebbero essere vicini a quelli sperati dai ricercatori. Negli Stati Uniti la sperimentazione è già partita anche sulle donne incinte a cui è stata diagnosticata, nel bambino che portano in grembo, la Sindrome di Down.
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