Il farmaco biosimilare di infliximab è stato approvato per il trattamento di diverse malattie reumatiche dalla Commissione Europea. Si tratta di un passo importante per gli adulti che necessitano di approcciare terapeuticamente specifiche patologie di tipo autoimmune.
Parliamo di artrite reumatoide, malattia di Crohn, colite ulcerosa, spondilite anchilosante, artrite psoriasica e psoriasi. Le indicazioni del farmaco spiegano che, sotto prescrizione medica, il medicinale può essere usato anche da pazienti di età compresa tra i 6 ed i 17 anni affetti da colite ulcerosa gravemente attiva e morbo di Crohn. I dati relativi a sicurezza, immunogenicità e sicurezza rilevati sono comparabili al suo farmaco di riferimento: è questa la motivazione che ha reso possibile la messa in commercio in Europa.
Il biosimilare di infliximab, al pari di un altro farmaco della stessa classe (il biosimilare di etanercept, N.d.R.) darà modo ai sistemi sanitari nazionali europei di poter curare coloro affetti da malattie reumatiche risparmiando sulle spese e rendendo al contempo più accessibili le terapie per tutti i pazienti.
I dati raccolti nel corso della sperimentazione sono apparsi all’analisi degli esperti della Comunità Europea molto validi: portando avanti lo studio dedicato di fase III della durata di 54 settimane, è stato infatti possibile raggiungere i criteri di efficacia necessari richiesti dall’American College of Rheumatology, considerati la base primaria per l’approvazione del biosimilare di infliximab. E’ stato verificato come in quanto a miglioramenti dei pazienti e dei loro parametri clinici e fisici, il medicinale presentasse un profilo sovrapponibile a quello del farmaco originale. La stessa tipologia di obiettivo è stata raggiunta anche per ciò che concerne la sicurezza dell’assunzione.
Il lancio sul mercato di questo farmaco biosimilare renderà più semplice la cura delle malattie reumatiche sopracitate anche in Italia dove minori costi si tramuteranno in un sinonimo di maggiori possibilità di terapia anche per i più sfortunati che spesso rinunciano a curarsi per mancanza di soldi.
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