Dipendenza comportamentale e binge drinking. Uso di nuove droghe psicoattive. L’ultimo rapporto del progetto Espad (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) sui giovani europei dipinge una realtà preoccupante. Soprattutto per ciò che concerne i ragazzi di 15-16 anni.
Si parla di un’indagine svolta nel 2015 che non tranquillizza sulle abitudini dei giovanissimi ma che sottolinea, al contrario, come alcune categorie degli stessi siano più volubili a livello psicologico. Il campione di 96.043 studenti sottoposto ad un questionario anonimo non ha avuto timore di rispondere in merito alle proprie abitudini, dando modo all’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di tracciare un profilo abbastanza chiaro. Presentato poi all’Agenzia europea per il monitoraggio del fenomeno droga nel corso di un incontro dedicato. Commenta la dott.ssa Sabrina Molinaro dell’Ifc-Cnr:
Lo studio si ripete ogni quattro anni ed è ormai in grado di fornire le tendenze nelle ultime due decadi dei comportamenti a rischio degli adolescenti: assunzioni di sostanze tra cui tabacco, alcol, droghe illecite, inalanti, prodotti farmaceutici e nuove droghe, utilizzo problematico di internet, gaming online e gioco d’azzardo.
Cosa si evince dai dati raccolti? Che i giovanissimi sviluppano meno la dipendenza dall’alcol, ma che al contempo gli episodi di binge drinking continuano ad aumentare, nonostante le campagne sul bere responsabile che continuano a susseguirsi. E per un consumo di tabacco che cala, vi è il trend di assunzione delle nuove droghe psicoattive a preoccupare. Perché per quanto la media di chi assume sostanze stupefacenti in giovane età sia più o meno stabile, i numeri rimangono comunque molto elevati, con l’Italia (purtroppo) tra i primi posti.
E le NPS per quanto provate in quantità minore rispetto alla cannabis, sono più diffuse tra i giovanissimi rispetto all’LSD, la cocaina, l’ecstasy e l’anfetamina. Esse in diversi casi vengono considerate sicure perché “naturali” o comunque non sottoposte a particolari restrizioni. Questo non limita però la loro pericolosità. Preoccupante, per gli esperti, anche la dipendenza da internet: tende a causare, soprattutto nelle persone introverse, ulteriore isolamento dal mondo.
Come combattere il fenomeno? Con un maggiore monitoraggio e una corretta informazione sui danni che queste dipendenze possono causare.
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