Volete smettere di fumare, saggia decisione. Non altrettanto sensato sarebbe rivolgersi a palliativi della sigaretta per sopperire alla vostra dipendenza dalle bionde. Fiutare o masticare tabacco, infatti, nuoce alla salute. Ma in che misura rispetto al fumo? Hanno cercato di scoprirlo i ricercatori del Masonic Cancer Center, University of Minnesota, Minneapolis, che in un nuovo studio presentato al 238° National Meeting dell’American Chemical Society (ACS), hanno messo in guardia dai rischi derivanti dall’inalazione e dalla masticazione del tabacco.
Gli studiosi, coordinati da Irina Stepanov (nella foto in alto), hanno concluso dopo accurate ricerche che le nitrosammine e la nicotina contenute in una porzione di tabacco da fiuto espongono il consumatore alla stessa quantità di sostanze chimiche pericolose contenute in cinque sigarette. E’ il momento di bandire il concetto, confortante, che il tabacco da fiuto e il tabacco da masticare sono sicuri perché non bruciano e non producono sostanze tossiche inalabili come il fumo di sigarette.
Come spiega la stessa Stepanov:
Questo studio, ancora una volta, ci mostra chiaramente che il tabacco non è sicuro. La nostra ricerca dimostra che il tabacco da fiuto e il tabacco da masticare si trovano elencati nelle principali fonti di esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici proprio come il fumo di sigarette. Gli idrocarburi policiclici aromatici sono diffusi contaminanti ambientali formati a seguito della combustione incompleta del legno, del carbone, del grasso nella carne, e di materia organica. Per esempio, vengono a crearsi durante la grigliata di hamburger, bistecche ed altre carni.
I risultati della ricerca arrivano proprio nel bel mezzo di un aumento nella commercializzazione e nel consumo di tabacco non da fumo, che molti consumatori considerano come meno pericoloso rispetto ad altre forme di tabacco. Le stime indicano che le vendite di tabacco da fiuto negli Stati Uniti sono raddoppiate dal 1980.
La sensazione di sicurezza tra gli acquirenti di questi prodotti è sbagliata. Un totale di 28 agenti cancerogeni sono stati individuati nel fumo di tabacco. La continua esposizione a queste componenti nel corso di un periodo di tempo più o meno lungo può portare al cancro. Ora abbiamo individuato ancora più agenti cancerogeni nel tabacco da fiuto. Oltre al maggiore rischio di cancro, l’uso cronico di tabacco da masticare alla nicotina provoca dipendenza, così come avviene con il fumo di sigaretta.
Anche se l’uso del tabacco non da fumo non comporta combustione, quello umido da fiuto viene contaminato durante la sua produzione. La più probabile fonte di contaminazione da idrocarburi policiclici aromatici è il processo di stagionatura che è usato per trasformare le foglie di tabacco in tabacco da fiuto. In questo processo si mette il tabacco a diretto contatto con il fumo generato dalla combustione protratta di materiali che contengono quantità non trascurabili di idrocarburi policiclici aromatici.
[Fonte: American Chemical Society (2009, August 16). List Of Hazardous Chemicals In Smokeless Tobacco Is Expanded In New Study. ScienceDaily. Retrieved August 17, 2009, from http://www.sciencedaily.com /releases/2009/08/090816170923.htm]