Quattro pazienti nel North Carolina presenti in un unico ospedale sono risultati positivi ad un tipo di influenza suina che è resistente al Tamiflu. I casi segnalati al Duke University Medical Center sono il numero più grande visto finora negli Stati Uniti.
Il Tamiflu, medicinale del gruppo svizzero Roche, è uno dei due farmaci che aiutano contro l’influenza suina, ma i funzionari della sanità hanno osservato da vicino i segnali che indicano che il virus sta mutando, rendendo i farmaci inefficaci.
Più di 50 casi resistenti sono stati riportati nel mondo dal mese di aprile, di cui 21 negli Stati Uniti, quasi tutti isolati. La BBC ha riferito intanto che un altro gruppo di cinque casi resistenti al Tamiflu sono stati registrati questa settimana in Galles.
Tutti i casi nell’ospedale della North Carolina erano già malati, e si ritiene che tutti abbiano preso l’influenza direttamente nell’ospedale. Tre dei quattro pazienti sono morti ed uno è in ripresa. L’influenza sembra essere stato un fattore importante in ogni morte, ma essendo già malati in precedenza è stato difficile stabilire la causa principale. I tre decessi hanno riguardato tutti donne che si sono ammalate tra il mese scorso e questo.
Al primo paziente era stato dato il Tamiflu prima di ammalarsi, come misura preventiva. Gli altri tre hanno avuto Tamiflu dopo lo sviluppo di sintomi influenzali. Il caso è sotto inchiesta, ma i funzionari dell’ospedale hanno detto di non avere prove che i casi rappresentano una preoccupazione a livello ospedaliero.
Il caso del North Carolina è insolito, ma
in questo momento non abbiamo alcuna informazione che dovrebbe sollevare preoccupazioni per la popolazione generale
ha spiegato il Dott. Alicia Frye, epidemiologo nella divisione del CDC dell’influenza. L’unico altro caso registrano negli Stati Uniti di resistenza al Tamiflu è avvenuto circa quattro mesi fa, durante un campo estivo nella parte occidentale della Carolina del Nord, su due adolescenti. Al momento i funzionari non sono in grado di ipotizzare se sia stato raggiunto l’apice del contagio, o se e quando arriverà, perché la mutazione rimette in gioco tutte le carte.
L’influenza suina si stima abbia già toccato 22 milioni di americani e quasi 2 milioni di italiani, e ha provocato 4.000 morti negli Stati Uniti e circa 70 nel nostro Paese. L’evento della Norvegia, con tre casi di mutazione del virus, ha riacceso il dibattito, e acceso i riflettori su ciò che da più parti si sospettava. Infatti, dopo aver ufficializzato tale accadimento, si è saputo che in altri 4 Stati in tutto il mondo sono stati rilevati 15 altri casi di mutazione, tutti fatali. Il vaccino contro l’influenza suina e i farmaci antivirali come il Tamiflu e Relenza sembrano funzionare nella maggior parte dei casi, ma non si può stimare fino a quando tale efficacia sarà riconosciuta.
[Fonte: Yahoo]