Epidemia di Escherichia coli: contagi persino negli Stati Uniti

Si allarga a macchia d’olio l’epidemia di Escherichia coli, e come ogni epidemia che si rispetti, esce non solo dalla Germania, ma persino dall’Europa. Ieri infatti sono stati segnalati due casi accertati negli Stati Uniti in due persone che, di recente, erano state nel Paese tedesco.

I contagi aumentano più rapidamente rispetto ai giorni scorsi, e così in solo 24 ore ne sono stati registrati altri 200, con un decesso, una donna tedesca di 84 anni. Per questo, mentre l’Europa comincia a prendere provvedimenti, la Russia decide di fare la voce grossa e blocca qualsiasi importazione di verdura dall’Europa, anche se gli ultimi studi affermano che forse la verdura non c’entra nulla.

Sifilide, Stati Uniti infettarono di proposito cittadini del Guatemala

Una sperimentazione degli Stati Uniti, anni fa, portò al contagio volontario di cittadini del Guatemala, infettati dalla sifilide. Il Paese centroamericano ha condannato l’esperimento come un crimine contro l’umanità e ha annunciato che avvierà ulteriori accertamenti e nominerà una commissione d’inchiesta per verificare se esistano i presupposti per portare il caso davanti ad un tribunale internazionale.

Un’operazione immorale, così la definisce, a giusto titolo, il segretario di Stato Hillary Clinton che si scusa per quanto accaduto in un comunicato:

La trasmissione sessuale della malattia per inoculazione nello studio condotto dal 1946 al 1948 in Guatemala è stata chiaramente immorale. Anche se questi eventi si sono verificati più di 64 anni fa, siamo indignati dal fatto che una ricerca così riprovevole possa essere avvenuta con il pretesto della salute pubblica. Ci dispiace profondamente che sia successo, e ci scusiamo con tutti gli individui che sono stati colpiti da tali pratiche abominevoli della ricerca.

Usa: la riforma sanitaria è stata approvata, tra una settimana sarà legge

Una votazione storica si è tenuta nella serata di ieri, la quale mette fine a secoli di ingiustizie in campo sanitario negli Stati Uniti. In Italia, ed un po’ in tutta Europa, potrebbe sembrare una cosa normale che lo Stato preveda una forma di tutela per i propri cittadini, quando si tratta di sanità, ma in America questo non è normale affatto. Per tantissimo tempo infatti le disparità tra ricchi e poveri sono state eccessive, e così ora Barack Obama ha trovato il giusto rimedio.

Per capire l’eccezionalità di questa riforma sanitaria, basti pensare che, grazie alla nuova legge, adesso 32 milioni di persone avranno diritto ad assistenza medica. Ma non solo. Una delle battaglie vinte dal presidente con questa legge, la più terribile che non ci si aspetterebbe da un Paese che si proclama liberale, è quella contro le compagnie d’assicurazione. Queste “associazioni a delinquere” che dovrebbero sostenere le spese mediche dei contribuenti quando si ammalano, per decenni hanno messo in pratica un’operazione che fa rabbrividire: nonappena una persona che aveva sottoscritto l’assicurazione si ammalava, rescindevano il contratto in modo da non dover più sostenere alcuna spesa, mentre se qualcuno aveva già avuto delle malattie ricorrenti in passato, gli negavano l’assicurazione. Ora non potranno più applicare queste forme aberranti di autodifesa.

Il virus mutato dell’influenza A resiste al Tamiflu

Quattro pazienti nel North Carolina presenti in un unico ospedale sono risultati positivi ad un tipo di influenza suina che è resistente al Tamiflu. I casi segnalati al Duke University Medical Center sono il numero più grande visto finora negli Stati Uniti.

Il Tamiflu, medicinale del gruppo svizzero Roche, è uno dei due farmaci che aiutano contro l’influenza suina, ma i funzionari della sanità hanno osservato da vicino i segnali che indicano che il virus sta mutando, rendendo i farmaci inefficaci.

Più di 50 casi resistenti sono stati riportati nel mondo dal mese di aprile, di cui 21 negli Stati Uniti, quasi tutti isolati. La BBC ha riferito intanto che un altro gruppo di cinque casi resistenti al Tamiflu sono stati registrati questa settimana in Galles.

Influenza suina, meglio il vaccino o fare come il dottor House?

I metodi per evitare di incappare nell’influenza A ci vengono ripetuti ogni giorno fino alla noia. Essi vanno dal lavarsi in continuazione le mani all’evitare contatti fisici fino, nei casi più estremi, ad indossare le mascherine. Ma allora perché non usare il metodo del dottor House?

Negli Stati Uniti, il Paese più colpito dalla pandemia, è già una moda, e cioè l’evitare l’uso della cravatta. Va bene l’etichetta, o quell’aria professionale che può dare questo indumento appeso al collo di un medico, ma i medici statunitensi hanno notato che questo potrebbe essere il maggiore vettore del virus. Esso infatti può venire a contatto con il naso e la bocca di un paziente senza volerlo, ad esempio mentre gli si fanno i soliti controlli di routine, e se qualcuno è malato, può lasciare lì sopra traccia del virus A H1N1 (ma anche tanti altri) che potrebbero finire nelle vie aeree del medico stesso o in quelle del prossimo paziente.

Il dottor House invece ha lanciato la moda del medico “fuori dagli schemi”, e naturalmente come primo segnale di “ribellione” non poteva esimersi dal togliersi la cravatta. Il personaggio televisivo gira per il suo ospedale senza questo capo d’abbigliamento, e pare che molti suoi colleghi reali, soprattutto i più giovani, lo stiano imitando.

Dall’America arriva l’antigravity yoga, l’esercizio che vi farà volare

In principio era lo yoga. Poi le varie discipline new age si sono moltiplicate di anno in anno, fino al Pilates, ed infine alla novità dell’ultimo minuto: l’antigravity yoga. Così come dice il nome stesso, sarà una disciplina che sfida la forza di gravità. Ma non temete, non vi dovrete lanciare da un ponte tentando di volare. A librarsi in volo sarà solo la vostra mente.

Negli Stati Uniti è già realtà, e adesso arriva anche in Italia. La presentazione ufficiale si è tenuta durante l’appuntamento che nessun amante del fitness può perdersi, il Rimini Wellness 2009, e nel nostro Paese è disponibile dall’inizio di questo mese solo in due palestre, una a Brescia ed una a Como. Ma in sostanza di cosa si tratta? Dopo il salto cerchiamo di conoscere questa nuova disciplina.

Dipendenza da internet: nasce la prima clinica dedicata negli Stati Uniti

Qualche giorno fa è arrivata una notizia terribile dalla Cina: in alcune comunità per il recupero dalla dipendenza da internet, alcuni adolescenti venivano picchiati e maltrattati come se fossero animali. Oggi invece arriva la notizia dall’altra parte del mondo, dagli Stati Uniti, della prima clinica (professionalmente riconosciuta) che consente di guarire dalla “internet-dipendenza“.

Il Heavensfield Retreat Center di Fall City, Washington, sostiene di essere il primo centro degli Stati Uniti nel trattamento del paziente dipendente da Internet, videogiochi e dipendenze simili. L’iscrizione ai 45 giorni della clinica costa “solo” 14.500$ (poco più di 10 mila euro). Il programma è progettato per aiutare i pazienti a staccarsi dal computer attraverso la combinazione di terapia del dialogo sociale con i tradizionali corsi di formazione, come lezioni di tecniche di conversazione e appuntamenti. I pazienti poi sono invogliati ad occuparsi dell’allevamento di capre, polli e fare i lavori di manutenzione in casa, un modo per ottenere una sorta di orientamento nel mondo offline.

Obama interviene sulla sanità e taglia i costi dei farmaci

Uno dei grossi problemi degli Stati Uniti, antecedente anche alla recessione economica, è senza dubbio la sanità. Per quanto gli States possano dirsi avanzati rispetto agli altri Paesi del mondo, rimangono ancora tantissimi cittadini che non hanno alcun diritto in materia sanitaria e che non possono permettersi di farsi curare nemmeno per un raffreddore.

Per la precisione, secondo i dati del Ministero della Sanità Usa, gli americani senza copertura sanitaria sono 46 milioni, quasi quanto tutti gli italiani. Si tratta di un fatto gravissimo visto che la sanità pubblica è malandata ed è un animale piuttosto raro, mentre proliferano cliniche private in tutti gli Stati, ma che se non si ha la copertura sanitaria preferiscono lasciare la gente a morire.

Per questo, nella sua campagna elettorale, Obama ha puntato molto su questo aspetto, ed ora, a poco più di 100 giorni dall’inizio del suo mandato, ha trovato un accordo storico che traccia la strada verso il progresso anche in questo campo. Le industrie farmaceutiche hanno deciso di tagliare i costi dei medicinali per un totale di duemila miliardi di dollari entro 10 anni.